Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

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*È proprio vero, insomma, che ci vuole del tempo per arrivare a conoscere le persone, e che non c'è nulla di sicuro in questo mondo. (XV; 2007)
*Tuttavia, ti faccio osservare, fratel mio Panza — replicò don Chisciotte — che non c'è ricordo cui il tempo non cancelli, né dolore a cui la morte non metta fine. (XV; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} La sorte lascia sempre una porta aperta nelle [[disgrazie|disgrazie]], per mettervi riparo. (XV; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} Le [[ferita|ferite]] che si ricevono nelle battaglie conferiscono onore piuttosto che toglierlo. (XV; 2007)
*Sappi, Sancio, che un uomo non vale più d'un altro se non fa più d'un altro. (XVIII; 2007)
*È il carattere naturale delle [[donna|donne]], questo — disse don Chisciotte: — disdegnare chi le ama e amare chi le aborrisce. (XX; 2007)
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*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] che un cavaliere errante divenga [[Follia|matto]] avendone motivo, non c'è né merito né grazie da rendere; il nodo della questione sta in perdere il senno senza un perché [...]. (XX; 2007)
*Dopo di questo, incontenente avverrà che ella figga gli occhi nel cavaliere e questi in quelli di lei e che l'uno sembri all'altro cosa più divina che umana e che, senza saper né come né perché, abbiano da rimaner presi e impigliati nella inestricabile rete amorosa, con tanto affanno dei loro cuori per non sapere come potersi parlare a fine di svelare le loro ansie e i loro sentimenti. (XXI; 2007)
*Anzi io ho sentito dire — disse don Chisciotte, — che chi [[canto|canta]] scaccia malinconia. (XXII; 2007)
*{{NDR|Ginesio}} [...] le [[disgrazia|disgrazie]] sempre perseguitano il bell'[[ingegno]]. (XXII; 2007)
*{{NDR|Sancho}} [...] ritirarsi non è fuggire, né aspettare è assennatezza quando il pericolo sorpassa la speranza. (XXIII; 2007)
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*{{NDR|Sancho}} [...] chi non sa godere della [[fortuna]] quando gli si presenta, non si deve lamentare se poi gli sfugge. (V; 2007)
*Il miglior condimento che ci sia è la [[fame]]. (V; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] non fa felice il possessore delle [[ricchezze|ricchezze]] il possesso di esse ma lo spenderle, e non già lo spenderle comunque, ma il saperle bene spendere. (VI; 2007)
*Oh, [[invidia]], radice di mali infiniti e tarlo delle virtù! (VIII; 2007)
*Orbene, a tutto c'è rimedio meno che alla [[morte]], sotto il giogo della quale tutti si deve passare, per quanto, quando la vita finisce, ci dispiaccia. Questo mio [[padrone]] ho visto da mille prove che è un matto da legare, e anche io, del resto, non gli rimango punto indietro, perché, se è vero il proverbio che dice «dimmi con chi vai e ti dirò chi sei» e l'altro «non donde nasci, ma donde pasci», sono più matto di lui perché lo seguo e lo servo. (X; 2007)
*{{NDR|Sancho}} — Signore, la [[malinconia]], in verità, non fu fatta per le bestie, ma per gli uomini; se però gli uomini si fanno troppo prendere da essa, {{Sic|doventano}} bestie. (XI; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} Né crediate, signore, che io qui chiami volgo solamente la gente [[plebe|plebea]] ed umile, perché chiunque sia ignorante, sia magari signore e principe, può e dev'essere annoverato tra il volgo. (XVI; 2007)
*— Insomma, Sancio — disse don Chisciotte — si vede bene che sei un contadino e di quelli che dicono: Viva chi vince! (XX; 2007)
*Due soli lignaggi ci sono nel mondo, come diceva una mia nonna, cioè, l'avere e il non avere. (XX; 2007)
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*Dio sopporta i [[cattiveria|cattivi]], ma non poi sempre sempre. (XL; 2007)
*Il sangue si eredita, ma la [[virtù]] si acquista, e la virtù vale di per sé quel che il sangue non vale. (XLII; 2007)
*[...] egli {{NDR|Don Chisciotte}} svariava soltanto quando lo toccavano sulla cavalleria, mentre negli altri ragionamenti mostrava di aver chiara e libera l'intelligenza: cosicché ogni momento le sue azioni smentivano il senno e il suo senno smentiva le sue azioni. (XLIII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] stivare e infilzare [[proverbi]] a casaccio rende volgare la conversazione. (XLIII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] la [[diligenza]] è madre della buona fortuna, mentre la [[pigrizia]], sua nemica, non raggiunse mai la meta di un onesto desiderio. (XLIII; 2007)
*Abbi il passo lento, parla pacatamente, ma non in modo che paia che tu ascolti te stesso: ogni affettazione è cattiva. (XLIII; 2007)
*{{NDR|Sancho}} — Signora, dove c'è [[musica]] non ci può essere cosa cattiva. (XXXIV; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} Mi è successo un fatto che credo mi farà cadere in disgrazia di questi signori; ma quantunque ciò sia per me di molto peso, non me ne importa nulla, poiché alla fin fine, debbo prima adempiere la mia missione che il piacer loro, conformemente a quel che suol dirsi: ''amicus Plato, sed magis amica veritas''. (LI; 2007)
*{{NDR|Sancho}} [...] uscendo io di qua, da come ne esco, nudo, non occorre altra prova per far capire che ho [[governo|governato]] da angelo. (LIII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] voler legare la lingua dei [[Maldicenza|maldicenti]] è lo stesso che volere ammattonare il mare. (LV; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] a me sembra che il [[Traduzione|tradurre]] da una lingua in un'altra [...] sia come guardare gli arazzi fiamminghi da rovescio, ché, sebbene le figure si vedano, sono però piene di filamenti che le fanno confuse sì che non appaiono nitide e a vivi colori come da diritto. (LVII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} — La [[libertà]], Sancio, è uno dei più preziosi doni che i cieli abbiano mai dato agli uomini; né i tesori che racchiude la terra né che {{Sic|cuopre}} il mare sono da paragonare ad essa; per la libertà, come per l'onore, si può e si deve mettere a repentaglio la vita; la schiavitù invece è il peggiore dei mali che agli uomini possono toccare. (LVIII; 2007)
*{{NDR|Don Chisciotte}} [...] molte volte suole scappare la [[pazienza]] quando la stancano le [[offesa|offese]]. (LIX; 2007)
*{{NDR|Sancho}} [...] questa che va attorno col nome di [[Fortuna]] è una femmina ubriaca e capricciosa e soprattutto cieca, così da non vedere quel che fa né sapere chi rovescia né chi innalza. (LXVI; 2007)
*{{NDR|Sancho}} [...] il [[sogno]] è sollievo delle infelicità per coloro che, quando son desti, le provano. (LXX; 2007)
*— E mi dica vossignoria, signor Àlvaro, somiglio io in qualche cosa a cotesto tale don Chisciotte che dice? (LXXII; 2007)