Vincenzo Consolo: differenze tra le versioni

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*Il problema della lingua è stato agitato da parecchi scrittori della nostra letteratura: Leopardi, ad esempio, guarda oltralpe, afferma che il francese tende all'unità, è una lingua che si è geometrizzata a partire dall'epoca di Luigi XIV, mentre in Italia esistono un'infinità di lingue. La Francia ha "perso l'infinito" che aveva in origine, mentre l'Italia lo ha mantenuto, ha mantenuto cioè la possibilità di alimentare la propria lingua attraverso l'apporto delle parlate popolari, dei dialetti.<ref name="meridia" />
*Io non so che voglia sia questa, ogni volta che torno in [[Sicilia]], di volerla girare e girare, di percorrere ogni lato, ogni capo della costa, inoltrarmi all'interno, sostare in città e paesi, in villaggi e luoghi sperduti, rivedere vecchie persone, conoscerne nuove. Una voglia, una smania che non mi lascia star fermo in un posto. Non so. Ma sospetto sia questo una sorta d'addio, un volerla vedere e toccare prima che uno dei due sparisca. (da ''Le pietre di Pantalica'', p. 179)
*L'uomo rimasto prigioniero dentro la giara è una delle trovate sceniche, visive e gestuali, più felici del teatro [[Luigi Pirandello|pirandelliano]]. Saracena è la [[giara (contenitore)|giara]] – ''giarrat'' – e saraceno quel conciabrocche dentro, ladro (involontario) della roba altrui, su cui volentieri don Lollò, nella sua furia, butterebbe dell'olio bollente.<ref>Da ''L'ulivo e la giara'', in ''Di qua dal faro'', Mondadori, Milano, 1999, p. 161. ISBN 88-04-47094-1</ref>
*La mia terra, l'isola, la Sicilia, è una terra estrema, che ha sempre, da una parte, persone non felici socialmente, che, spinte dalla necessità, sono state portate ad emigrare; ma questo non solo dalla Sicilia, ma da tutto il meridione, come voi sapete, e anche da zone depresse di questo Veneto. Però da parte degli intellettuali, degli scrittori c'è sempre stata, se non la necessità, il desiderio di arrivare al centro, di lasciare questa periferia incerta, cercando un centro che in volta in volta si identificava in Roma, in Firenze, ma soprattutto in Milano.<ref>Da ''[http://vincenzoconsolo.it/?p=1009 Incontri: Scrittori d'oggi e tradizione classica]'', ''VincenzoConsolo.it'', 1º giugno 1995.</ref>
*La Sicilia è la metafora dell'Italia. Come diceva [[Ignazio Buttitta]] "a Sicilia puoitta a banniera".<ref>Dall'intervista di Sergio Buonadonna; riportata in ''[http://vincenzoconsolo.it/?p=405 La Sicilia è un'isola sequestrata]'', ''VincenzoConsolo.it'', giugno 2011.</ref>