Jackson Pollock: differenze tra le versioni

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'''Jackson Pollock''' (1912 – 1956), pittore statunitense.
 
*Quando dipingo, non sono consapevole di ciò che sto facendo. È solo dopo una specie di periodo di «convivenza» con il mio quadro che mi rendo conto di ciò che ho fatto. Non ho nessun timore di apportare modifiche, distruggere l'immagine, ecc., perché il dipinto ha una vita a sé. Per me, cerco di farlo nascere. È solo quando perdo il contatto con il quadro che nasce fuori un pasticcio. Altrimenti c'è una pura armonia, la mia attività si imposta in base a un agevole dare e prendere, e il dipinto viene fuori bene.<ref>Citato da [[Aniela Jaffé]] in ''Simbolismo nelle arti figurative'' p. 253 contenuto in ''L'uomo e i suoi sogni'' di [[Carl Gustav Jung]], edizioni Tea ISBN 978-88-502-0552-3</ref>
*Ogni epoca ha la sua tecnica.
:''Each age finds its own technique...''<ref>Da un'intervista di William Wright, estate 1950; citata in ''Abstract Expressionism: Creators and Critics'', a cura di Clifford Ross, Abrahams Publishers, New York, 1990, p. 17.</ref>
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==Citazioni su Jackson Pollock==
*– È uno dei migliori Pollock, non trova?<br>– Sì, infatti.<br>– A lei che cosa le dice?<br>– Secondo me riafferma la negatività dell'universo, la terribile vacuità solitaria dell'esistenza, il nulla assoluto, la condizione dell'uomo costretto a vivere in una deserta eternità senza Dio come una piccola fiammella tremolante in un immenso involucro vuoto con null'altro che paura, orrore, schifo e degradazione che formano una squallida ed inutile camicia di forza sospesa in cieco ed assurdo cosmo.<br>– Che fa sabato sera?<br>– Occupata, devo suicidarmi.<br>– Allora facciamo venerdì sera? (''[[Provaci ancora, Sam]]'')
== Note ==
 
<references />
==Bibliografia==
*Jackson Pollock, ''Lettere, riflessioni, testimonianze'', a cura di E. Pontiggia (1991), SE, Milano.