Cibo: differenze tra le versioni

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*''Mangè, mangè, | nu séi chi ve mangià.''<ref>«''Mangiate, mangiate, | non sapete chi vi mangerà''.»</ref> ([[Fabrizio De André]])
*''Mangia il doganiere, | Mangia la guardia, mangiano gli agenti, | Mangia (e forse anche troppo) l'ingegnere, | Insomma, mangi tu, mangio ancor io, | Mangiamo tutti col nome di Dio!'' ([[Antonio Guadagnoli]])
*Mangiando, tutti gli affanni passano in seconda linea; dove manca il pane, non c'è bene che s'affacci né male che non sia di troppo, non c'è piacere che duri né soddisfazione che regga; tutti bisticciano senza sapere perché, nessuno ha colpa e ciascuno l'attribuisce all'altro, tutti fanno piani chimerici e tutto allora è repubblica e sofisma. ([[Mateo Alemán]])
*Mangiare, abitudine obbligatoria ma stupida. ([[Gesualdo Bufalino]])
*Mangiare da soli ci dà la sensazione di una solitudine particolare, a volte penosa. Invece, nel condividere cibo e bevande, penetriamo nel cuore della nostra condizione socioculturale. Le implicazioni simboliche e materiali di quell'azione sono quasi universali: comprendono il rituale religioso, le strutture e le divisioni dei ruoli fra i sessi, il campo erotico, le complicità e gli scontri politici, le opposizioni giocose o serie nel discorso, i riti del matrimonio o del lutto. ([[George Steiner]])