Jeffery Deaver: differenze tra le versioni
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*I titoli delle mie antologie non sono casuali. Per quanto mi riguarda, l'effetto sorpresa è l'essenza del racconto.
*I racconti sono come le pallottole di un cecchino. Rapidi e sconvolgenti. In un [[racconto]] io posso trasformare il [[bene e male|bene in male]] e il male in peggio e, cosa ancora più divertente, quelli veramente [[bontà e cattiveria|buoni]] in veramente [[bontà e cattiveria|cattivi]]. (da ''Spirali'')▼
*Dio non dà nulla di certo. A volte bisogna giocarsi le probabilità.
▲*I titoli delle mie antologie non sono casuali. Per quanto mi riguarda, l'effetto sorpresa è l'essenza del racconto. (da ''La notte della paura'')
* Nei miei romanzi, rispetto sempre regole molto rigide; anche se mi piace far passare i cattivi per buoni e viceversa, e far balenare la possibilità di un disastro, alla fine i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi, e il [[bene]] più o meno trionfa. (da ''Spirali'')▼
*Quando al liceo mi veniva assegnata una prova di scrittura, puntualmente mi cimentavo con un racconto. (da ''Spirali'')▼
▲*Dio non dà nulla di certo. A volte bisogna giocarsi le probabilità. (da ''Lo scheletro che balla'')
==''L'ombra del collezionista''==▼
===[[Incipit]]===▼
MEZZOGIORNO<br />▼
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Il seminterrato. <br />▼
Doveva andare nel seminterrato. <br />▼
Chloe odiava quel posto. <br />▼
Ma avevano terminato le 44 e le 46 del Rue du Cannes (il pacchiano abitino a fiori con l'orlo smerlato e la scollatura vertiginosa) e doveva rifornire gli espositori, riempirli per gli occhi dei clienti.▼
*C'è qualcosa che non fa male, nella vita, se è importante?▼
*La selezione naturale si applica all'attività criminale, così come alle salamandre e alle scimmie.▼
==''Il filo che brucia''==
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==''L'addestratore''==
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▲==''L'ombra del collezionista''==
▲===[[Incipit]]===
▲MEZZOGIORNO<br />
▲<br />
▲Il seminterrato. <br />
▲Doveva andare nel seminterrato. <br />
▲Chloe odiava quel posto. <br />
▲Ma avevano terminato le 44 e le 46 del Rue du Cannes (il pacchiano abitino a fiori con l'orlo smerlato e la scollatura vertiginosa) e doveva rifornire gli espositori, riempirli per gli occhi dei clienti.
===Citazioni===
▲*C'è qualcosa che non fa male, nella vita, se è importante?
▲* Tutti preferiscono evitare il passato. Immagino sia naturale. Nonostante i ricordi meravigliosi, quando ripensiamo a tutto ciò che abbiamo fatto e detto nel corso degli anni, i rimpianti, anche se meno numerosi delle gioie e delle soddisfazioni, sono più vivi, come carboni ardenti che non riusciamo mai a spegnere del tutto, per quanto disperatamente ci proviamo.
▲*La selezione naturale si applica all'attività criminale, così come alle salamandre e alle scimmie.
▲* Ma il passato funziona così. Torna a trovarci solo nei momenti più strani e difficili ed è scritto nella pietra, immutabile.
==''Profondo Blu''==
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*La [[giustizia]] degli [[hacker]] è una giustizia paziente.
*La prima volta che il tuo computer fa le bizze, non preoccuparti. Problemi di ordinaria amministrazione. Sono certo che non corri alcun pericolo. Probabilmente.
==''Spirali''==
▲*I racconti sono come le pallottole di un cecchino. Rapidi e sconvolgenti. In un [[racconto]] io posso trasformare il [[bene e male|bene in male]] e il male in peggio e, cosa ancora più divertente, quelli veramente [[bontà e cattiveria|buoni]] in veramente [[bontà e cattiveria|cattivi]].
▲*
▲*Quando al liceo mi veniva assegnata una prova di scrittura, puntualmente mi cimentavo con un racconto.
==[[Incipit]] di alcune opere==
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''«Appollaiati su un filo, sollevano le ali<br>e si allontanano tra le ribollenti nubi.»''
===''Il taglio di Dio''===
«È prudente?»<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''L'uomo scomparso''===
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Pellam gli aveva risposto che non ce n'era bisogno.
==
==Note==
▲* Jeffery Deaver è il migliore, anche se mi fa rosicare dall'[[invidia]]. ([[Giorgio Faletti]])
<references />
▲* Un maestro. ([[Carlo Lucarelli]])
==
*Jeffery Deaver, ''I corpi lasciati indietro'', traduzione di Andrea Cappi e Adria Tissoni, Rizzoli, 2009. ISBN 9788817030465
*Jeffery Deaver, ''Il collezionista di ossa'', traduzione di Stefano Massaron, Edizioni Sonzogno.
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