Marco Aurelio: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Marco Aurelio==
*L'essere dotato di ragione può fare di ogni ostacolo una materia del suo lavoro e trarne vantaggio.<ref>Citato in [[Simone Weil]], ''Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale'', a cura di Giancarlo Gaeta, Adelphi, Milano, 2011, p. 11.</ref>
{{intestazione|DaCitato in Niccolò Persichetti, ''Dizionario di pensieri e sentenze di autori antichi e moderni d'ogni nazione'', Fratelli Rechiedei, 1877-78}}
*In ciascuna cosa bisogna domandare a sé stesso, se sia ella [[Necessità|necessaria]]. (vol. I, p. 164)
*Il vero [[bene]] consiste in ciò che è onesto, e il vero male in ciò che è vergognoso. (vol. I, p. 165)
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*Ogni evento è così ordinario e familiare come la rosa in primavera e la frutta d'estate. Fatti del genere sono la malattia, la morte, l'oltraggio, l'insidia e quante altre realtà rallegrano o deprimono gli [[stupidità|stolti]]. (IV, 44; 2008)
*Bisogna conformarsi alla natura durante il brevissimo istante che viviamo; bisogna partire con rassegnazione come l'oliva matura cade benedicendo la terra sua nutrice e rendendo grazie all'albero che l'ha prodotta. (IV, 48)<ref>Citato in Martinetti, p. 238.</ref>
*Sii simile ad un promontorio, contro al quale incessantemente s'infrangono l'onde, e quegli sta saldo, e s'abbonacciano intorno a lui i gorgogli dell'acque. – Sventurato me, che la tal cosa m'è accaduta. – Anzi, avventurato, che, la tal cosa essendomi accaduta, me ne sto nondimeno senza cruccio, né angosciato del presente né pauroso dell'avvenire. Ad ogni altro poteva accadere; ma ogni altro non l'avria senza angoscia sopportata. (IV, 49; 1867)
*All'alba, quando sei restio a svegliarti, abbi subito presente questo pensiero: «Mi desto per compiere il mio dovere di uomo; dovrei dunque lamentarmi ancora di andare a compiere ciò per cui sono nato e sono stato messo nel cosmo? o forse sono stato fatto per starmene a godere il calduccio del letto?» (V, 1; 1984)
*Le cose sono come inviluppate di tali tenebre, che a filosofi non pochi, e non dei più volgari, esse son parse del tutto incomprensibili. (V, 10)<ref name="melli250">Citato in Melli, p. 250.</ref>
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*Tre sono le componenti di cui sei formato: corpo, soffio, [[mente]]. Di queste le prime due sono tue, per quanto devi curartene; solo la terza è sovranamente tua. (XII, 3; 2008)
*Spesso mi sono stupito di come ciascuno, pur amando se stesso più di ogni altra cosa, tenga in minor conto l'[[opinione]] che ha di se stesso di quella degli altri. (XII, 4; 2008)
*Nel mettere in pratica i precetti della filosofia bisogna essere simili al pancraziaste, non al gladiatore: quest'ultimo, infatti, lascia cadere la spada che tiene in pugno e poi la raccoglie, mentre il primo ha sempre a disposizione la mano, e non deve far altro che serrare il pugno. (XII, 9; 1984)
*Una sola è la luce del sole anche se interrotta da muri, montagne e infiniti altri ostacoli. Una sola è la sostanza universale, anche se è divisa in infiniti corpi di specifiche qualità. Una sola è l'[[anima]], anche se è divisa e circoscritta in infinite nature e realtà individuali. Una sola è l'anima intelligente, anche se dà l'impressione di trovarsi divisa. (XII, 30; 2008)
*Le conseguenze della [[collera]] sono molto più gravi delle sue cause. (da ''Colloqui con se stesso'', 2001)
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*Marco Aurelio, ''Pensieri'', a cura di M. Ceva, Mondadori, 1989.
*Marco Aurelio, ''Pensieri'', a cura e traduzione di Cesare Cassanmagnago, Bompiani, 2008.
*Marco Aurelio, ''[https://books.google.it/books?id=DmdGTTvmNpMC Ricordi]'', traduzione e cura di [[Luigi Ornato]] e Girolamo Picchioni, Barbèra, Firenze, 1867.
*Marco Aurelio, ''Scritti'', a cura di Guido Cortassa, UTET, 1984. ISBN 88-02-03908-9