Salvatore Di Giacomo: differenze tra le versioni

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*[[Benedetto Croce|Croce]] elevò Di Giacomo a poeta nazionale, assoluto, liberandolo da una caratterizzazione «dialettale», in virtù del superiore valore della [[Poesia]], che non può essere definita in generi, ma in quanto arte può soltanto essere sottoposta a giudizio estetico: quella di Di Giacomo non è poesia dialettale, ma Poesia «senz'altro». ([[Vincenzo Regina]])
*Il linguagguio dialettale esprime nella dignità linguistica e nell'orchestrazione del ritmo ogni commozione del poeta e nel variare del timbro dà ragione della vasta scala di sensibilità di cui era capace Di Giacomo. ([[Raffaele Giglio]])
*Il segno più originale della presenza di Salvatore Di Giacomo nella «belle époque» partenopea, sta nella sua sdegnosa estraneità alle mode letterarie che imperversavano in quell'epoca: il classicismo professorale di [[Giosuè Carducci|Carducci]], il patetico decadentismo di [[Giovanni Pascoli|Pascoli]] e di [[Sergio Corazzini|Corazzini]], l'immaginifico barocchismo di [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]], che pure a [[Napoli]] era di casa. Chino sul foglio bianco come un grande artigiano, don Salvatore si isola dal frastuono delle gazzette e dei salotti, dedicandosi piuttosto a portare ad estrema perfezione uno strumento personale che non somiglia a nessun altro, il vernacolo, mediato sì dalla realtà popolare ma filtrato attraverso esperienze altamente sofisticate, che vanno dai lirici greci dell'epoca di [[Saffo]] all'opera buffa dell'epoca di [[Giovanni Paisiello|Paisiello]], passando per la narrativa del Cortese e del [[Giambattista Basile|Basile]]. La fusione che egli realizza tra la struttura colta del suo dialetto e la tradizione parlata attinge la perfezione nei versi delle ariette e delle canzoni nuove, dove la parola si libera «in un aere musicale» e appare «disposta a vivere per ritmi e metri in una trepidantissima aura di suggerimenti». ([[Antonio Ghirelli]])
*La poesia di Salvatore Di Giacomo scapigliata, verista, decadente ad un tempo nel suo sviluppo storico, si caratterizza per essere lirica e fantastica: ha «il senso del misterioso; pova il fascino del passato {{NDR|Benedetto Croce}}», è immagine velata e musicale del suo tempo interiore. ([[Vincenzo Regina]])
*Salvatore Di Giacomo morirà solo quando Marechiaro (che ora ha una via intitolata al suo nome) e l'intera [[Napoli]] avranno cessato di esistere... ([[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]])