Lino Miccichè: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su ''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]''}} L'im­portanza politico culturale del film è enorme; ci troviamo di fronte ad un'opera che - senza esagerazioni - ha nel cinema sovietico la stessa importanza che ebbe nella vita politica so­vietica, ed esteuropea in gene­rale, lo storico «Rapporto Chrusciev».<ref name=vitalitacinema>Da [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF_OUT/16.%20Avanti%20Ed.%20Nazionale%201977-1989%20OCR/Ocr%20-D-/Avanti%20Ed.%20Nazionale%20dal%201986%20-05%20Febbraio%20pag.%2001%20al%20%201987%20-31%20Dicembre%20pag.%2024/CFI0422392_19870519.91-117_0001_d.pdf#search=abuladze&page=20 ''Vitalità del cinema''], ''Avanti!'', 9 maggio 1987</ref>
 
*{{NDR|Su ''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]''}} Era, si diceva, un film ispirato a Beria: o anche, si mormorava a Mosca, a Sta­lin. In realtà ''Penitenza'' è il film più duro, più chiaro, più radi­cale sullo stalinismo e sul co­munismo «storico» che sia mai stato fatto. Nei cinema di Mosca, la gente ne accoglie l'i­nizio in silenzio e la fine in la­crime: dietro questo «grotte­sco», lucido e disperato, ci so­no alcuni milioni di morti, di reclusi, di internati in mani­comio, di «desaparecidos». Ci commuove, ci indigna, ci prende alla gola: è un film che dice le lacrime e il sangue del più grande inganno del secolo. Sia lode al gorbaciovismo che lo ha liberato e fatto circolare. Ma non permettete più a nes­suno di dire che quella sangui­nosa menzogna fu l'alba, sia pure tormentalatormentata, di una nuova umanità.<ref name=vitalitacinema/>
 
*''Pentimen­to'' non è un film cui si addica propriamente l'aggettivo «bel­lo»; ha non poche ridondanze che lo rendono innecessariamente lungo, ha una chiave grottesca non sempre misura­ta, ignora l'arte dei semitoni e sfocia sovente del sovraccarico espressionistico. Ma, fatte queste doverose precisazioni «estetiche», va detto che l'importanza politico culturale è enorme: ci troviamo, infatti, al film più duro, più radicale e più chiaro che sia mai stato fatto «dall'interno», su quella realtà del comunismo storico che è lo stalinismo (anche se, ancora una volta, nell'allegoria del «varlamismo» e nel suo senso di discorso sullo «stali­nismo», si continua a conside­rare «colpe» di una persona quelle che furono colpe di un «sistema», aggravate, soltanto aggravate, dalla «personalità» deviante).<ref>Da [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF_OUT/16.%20Avanti%20Ed.%20Nazionale%201977-1989%20OCR/Ocr%20-D-/Avanti%20Ed.%20Nazionale%20dal%201986%20-05%20Febbraio%20pag.%2001%20al%20%201987%20-31%20Dicembre%20pag.%2024/CFI0422392_19871211.91-291_0001_d.pdf#search=abuladze&page=17 ''La più chiara denuncia dello stalinismo''], ''Avanti!'', 11 dicembre 1987</ref>
 
==Note==