Piero di Cosimo: differenze tra le versioni

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[[File:Piero_di_Cosimo_047.jpg|thumb|left|Piero di Cosimo, ''Ritratto di Giuliano da Sangallo'', 1482-'85 circa. Amsterdam, ''Rijskmuseum''.]]
*Che cosa di più affine, nella mistura di nordiche lontananze rese intime, e di giustezze italiane nelle zone spaziali cromatiche, che i paesaggi veri e sognati di Piero nei sublimi cassoni del Ricketts di New York e del Principe di Serbia [si tratta della ''Battaglia fra Centauri e Lapiti'' e delle 'storie' dell'umanità primitiva] e questo misterioso paese [nella ''Venere dormiente'' della Galleria Borghese] dove soltanto è più chiaro il punto di partenza dalla sintesi prospettica del [[Giovanni Bellini|Bellini]], invece che da quella dei toscani? ([[Roberto Longhi]])
*Ma il vero patriarca dei pittori appartenenti alla cosiddetta età dell'oro fiorentina non fu Cosimo Rosselli, bensì Piero, allievo di Cosimo e poi a lungo il primo aiutante della sua bottega. Egli rappresentata una versione più debole del lato fantastico di [[Leonardo da Vinci|Leonardo]], così come il Baldovinetti, per il suo sperimentare nuove tecniche pittoriche, può considerarsi una versione più debole del lato scientifico di quel poliedrico genio. Da lui ci aspetteremmo, perciò, un vasto numero di appunti per le sue strane e bizzarre visioni; ma nulla si è conservato fino a noi. Scomparso è perfino il taccuino di schizzi di animali che il [[Giorgio Vasari|Vasari]] dice aver visto nella raccolta del Duca Cosimo. ([[Bernard Berenson]])
*Piero di Cosimo [...] giocondo e facile pittore, forte ed armonioso colorista, che risuscitava liberamente col suo pennello le favole pagane. ([[Gabriele D'Annunzio]])