Marco Aurelio: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: la fonte non era chiaramente indicata, mancava l'anno di edizione e il titolo era uguale a quello di tante altre. Inserisco fonte cera e adeguo la citazione
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*Niente capita a nessuno, che questi non sia per natura in grado di reggere. (V, 17; 2008)
*Le cose, di per se stesse, non hanno alcun contatto con l'anima, non hanno accesso all'anima e non possono né modificarla né muoverla, ma solo essa può modificare e muovere se stessa e far sì che gli accidenti esterni siano per lei tali quali i giudizi che stima giusto formulare su di essi. (V, 19; 1984)
*«Vivere con gli [[dèi|dei]]». E vive davvero con gli dèi chi costantemente mostra loro la sua anima soddisfatta di ciò che le hanno assegnato. (V, 27; 1984)
*Il tuo sguardo sia penetrante: di nessuna cosa ti sfuggano la qualità propria e il valore. (VI, 3; 1984)
*Il modo migliore di difendersi è quello di non diventare come loro. (VI, 6; 1984)
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*Se gli dei hanno provveduto per me e per le cose che mi devono accadere, hanno provveduto a fin di bene. Perché non sarebbe facile immaginare un Dio improvvido. (VI, 44)<ref>Citato in Melli, p. 249.</ref>
*La mia natura è razionale e socievole. La mia comunità è la mia patria, di me Antonino è Roma, di me uomo è il mondo. Tutte le che cose sono utili a queste due patrie, sono buone anche per me. (VI, 44)<ref>Citato in Melli, pp. 250-51.</ref>
*L'uomo ambizioso ripone il suo [[bene]] nelle mani degli altri; l'uomo sensuale nelle sue sensazioni; l'uomo ragionevole nelle sue azioni. (da ''Colloqui''; libro VI, 51; 2001)
*Ciò che non giova allo sciame, non giova neppure all'[[ape]]. (VI, 54; 1984)
*Non v'è nulla di nuovo: tutto si ripete, e subito passa. (VII, 1; 1989)