Guerra in Afghanistan (1979-1989): differenze tra le versioni

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*Com'è noto, in Afganistan ci sono molti movimenti insurrezionali guidati da patrioti ostili al giogo dei sovietici e dei loro agenti, ma questi patrioti vengono semplicemente considerati come musulmani e i loro movimenti patriottici antimperialisti come movimenti islamici. Questo è uno slogan di cui il capitalismo mondiale si serve comunemente per risuscitare le inimicizie religiose e le guerre di religione, per dare ai movimenti di liberazione nazionale un colorito medioevale. Certo, i combattenti afgani della libertà, che si sono sollevati per scuotere il giogo dell'imperialismo, del socialimperialismo e della monarchia, sono dei credenti. ([[Enver Hoxha]])
*{{NDR|Nel 1984}} I mujaheddin stanno facendo sforzi straordinari con mezzi limitati. ([[Muhammad Zia-ul-Haq]])
*Il nostro coinvolgimento nella guerra fratricida in Afghanistan era stato recepito dalla maggioranza dei Paesi del mondo come un tentativo di sfruttare un conflitto regionale per ampliare la nostra sfera di influenza. La permanenza in Afghanistan delle nostre truppe non solo frenava lo sviluppo dei rapporti con moltissimi Paesi del mondo, ma poneva in dubbio la nostra stessa intenzione di trasferire su basi nuove gli affari internazionali. ([[Eduard Shevardnadze]])
*L'Afghanistan si trovava fra Mosca e i porti in acque calde del Pakistan, dove l'URSS voleva piazzare la propria flotta navale. Per farlo, doveva assumere il controllo dell'Afghanistan e, alla fine, lo invase. ([[Fawzia Koofi]])
*Nell'Afghanistan ho guardato negli occhi gonfi di dolore e di lacrime di madri di ragazzi morti o dispersi in Afghanistan. E probabilmente fu proprio questo, proprio l'espressione degli occhi, piuttosto che le ricorrenti mozioni dell'Onu contro la nostra presenza in quel Paese, a rafforzare la mia determinazione di fare tutto il possibile per bloccare la macchina da guerra che stritolava vite e destini dei nostri ragazzi e dei loro genitori, come degli afghani stessi. ([[Eduard Shevardnadze]])
*Se la Grande Unione Sovietica non avesse accordato il proprio aiuto all'Afghanistan eroico, un Afghanistan rivoluzionario, libero, indipendente e non allineato oggi non esisterebbe più. ([[Babrak Karmal]])
 
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*Né possiamo ignorare una qualsiasi parte del mondo con la scusa che è troppo lontana dai nostri interessi per dovercene occupare. L'inizio degli Anni Ottanta ci ha ricordato questa lezione con gli avvenimenti dell'Afghanistan: fatto che ha anche presentato il suo lato ironico, in quanto per molti anni i cronisti americani hanno denigrato le analisi di ciò che accadeva nelle terre lontane definendolo "afghanistanismo".
*Nel corso della storia è stato il crocevia di conquistatori; Alessandro il Grande, Gengis Khan e Tamerlano hanno invaso tutti le polverose colline dell'Afghanistan nella loro sete d'impero. [...] Oggi l'Afghanistan è il banco di prova di una nuova, minacciosa, impudente fase della spinta espansionistica sovietica.
 
===[[Eduard Shevardnadze]]===
*Fino al 1979 le azioni di forza attuate dall'Unione Sovietica nei Paesi vicini avevano contribuito a normalizzare la situazione a un costo politico, militare ed economico relativamente non elevato, o almeno giudicato tale a suo tempo. In Afghanistan la «soluzione» rapida fallì. L'invasione suscitò una forte e crescente reazione negativa in seno alla nostra società e all'estero. Se nel 1968 nell'Unione Sovietica solo pochissime persone osarono esprimere apertamente la loro protesta per l'invio delle truppe a Praga, nel 1979 l'avventura afghana fu, più o meno apertamente, condannata dalla maggioranza della popolazione.
*Il nostro coinvolgimento nella guerra fratricida in Afghanistan era stato recepito dalla maggioranza dei Paesi del mondo come un tentativo di sfruttare un conflitto regionale per ampliare la nostra sfera di influenza. La permanenza in Afghanistan delle nostre truppe non solo frenava lo sviluppo dei rapporti con moltissimi Paesi del mondo, ma poneva in dubbio la nostra stessa intenzione di trasferire su basi nuove gli affari internazionali. ([[Eduard Shevardnadze]])
*Nell'Afghanistan ho guardato negli occhi gonfi di dolore e di lacrime di madri di ragazzi morti o dispersi in Afghanistan. E probabilmente fu proprio questo, proprio l'espressione degli occhi, piuttosto che le ricorrenti mozioni dell'Onu contro la nostra presenza in quel Paese, a rafforzare la mia determinazione di fare tutto il possibile per bloccare la macchina da guerra che stritolava vite e destini dei nostri ragazzi e dei loro genitori, come degli afghani stessi. ([[Eduard Shevardnadze]])
 
===[[Bernardo Valli]]===