Marco Aurelio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni: senza fonte. Le traduzioni che ho consultato hanno "arte" [implicito: filosofica] e non "mestiere", parola che lascia intendere altro
m →‎Citazioni: inserisco {{tl|Da controllare}} dove l'edizione citata non risulta chiaramente
Riga 58:
*Sono composto da un fattore casuale e da un fattore materiale; nessuno dei due scomparirà nel nulla. Ogni parte di me sarà, dunque, sottoposta a trasformazione per diventare altra parte del mondo e di nuovo quella si trasformerà in altra parte del mondo e così all'infinito. (da ''Pensieri'', 2008; V, 13)
*Niente capita a nessuno, che questi non sia per natura in grado di reggere. (da ''Pensieri'', 2008; V, 17)
*Vivi con gli [[dèi|dei]]. Perché infatti vive con gli dei chi costantemente mostra loro di essere intimamente soddisfatto di ciò che gli hanno assegnato.{{Da controllare}} (da ''Pensieri''; V, 27)
*Guarda sotto la superficie: non lasciarti sfuggire la qualità o il valore intrinseco delle cose.{{Da controllare}} (da ''Pensieri''; VI, 3)
*Il modo migliore per difendersi da un [[nemico]] è non comportarsi come lui.{{Da controllare}} (da ''Pensieri'', VI, 6)
*Se tu avessi ad un tempo una matrigna ed una madre, tu avresti dei riguardi per la prima, ma alla madre tu ritorneresti sempre ad ogni istante. La tua matrigna e la tua madre sono la corte e la filosofia. Torna dunque sempre a questa e riposa nel suo seno: è questa che ti rende l'altra sopportabile. (VI, 12)<ref>Citato in Martinetti, p. 242.</ref>
*Il semplice inspirare l'[[aria]] e poi restituirla, ciò che facciamo ogni momento, è analogo al restituire, là onde l'hai tratta originariamente, l'intera facoltà respiratoria, che ieri o l'altroieri hai acquisito, al momento di nascere. (da ''Pensieri'', 2008; VI, 15)
Riga 69:
*La mia natura è razionale e socievole. La mia comunità è la mia patria, di me Antonino è Roma, di me uomo è il mondo. Tutte le che cose sono utili a queste due patrie, sono buone anche per me. (VI, 44)<ref>Citato in Melli, pp. 250-51.</ref>
*L'uomo ambizioso ripone il suo [[bene]] nelle mani degli altri; l'uomo sensuale nelle sue sensazioni; l'uomo ragionevole nelle sue azioni. (da ''Colloqui''; libro VI, 51)
*Ciò che non giova all'alveare non giova neppure all'[[ape]].{{Da controllare}} (da ''Pensieri''; VI, 54)
*Tutte le cose sono reciprocamente intrecciate, il loro legame è sacro e quasi nessuna cosa è estranea ad un'altra. Si trovano, infatti, armonicamente ordinate e insieme danno ordine e bellezza al medesimo mondo. E quest'ultimo è unico, formato da tutte le componenti, unico è il dio che le attraversa tutte quante, [[Uno (filosofia)|unica]] la sostanza e unica la legge, la ragione comune a tutti i viventi intelligenti, unica la verità, se è vero che una sola è la perfezione dei viventi aventi medesima natura e partecipanti alla medesima ragione. (da ''Pensieri'', 2008; VII, 9)
*È preciso [[dovere]] dell'uomo quello di amare persino chi gli fa torto.{{Da controllare}} (da ''Ricordi''; VII, 22)
*Sulla [[morte]]: o dispersione, se ci sono gli atomi; se invece c'è l'unità, o spegnimento o trasferimento. (da ''Pensieri'', 2008; VII, 32)
*Scava dentro. Dentro è la fonte del [[bene]], che sempre ha il potere di sgorgare, a condizione che tu sempre scavi. (da ''Pensieri'', 2008; VII, 59)
*La natura universale ha questa attività: sposta le cose che stanno qui, trasforma le cose, le prende da un luogo per portarle in un altro. Tutto è [[divenire|rivolgimento]], non però da temere che qualcosa di nuovo emerga: tutto è consueto e sempre uguali le distribuzioni. (da ''Pensieri'', 2008; VIII, 6)
*Forse che lo smeraldo perde del suo valore se non è [[lode|lodato]]? (VII, 15)<ref>Citato in Martinetti, p. 66.</ref>
*Prendi senza orgoglio, [[rinuncia|rinunzia]] senza difficoltà.{{Da controllare}} (da ''Pensieri''; VIII, 33)
*Se mai vedesti una mano recisa, un piede, una testa giacente lontana dal corpo a cui apparteneva, pensa che tale ti rendi, per quanto sia in te, se non ti adatti alla sorte e ti separi dagli altri, e fai qualche cosa che non giovi alla comunità. Tu ti sei strappato dall'unità ch'è secondo natura. Ma rifletti che ti è possibile riunirti di nuovo. (VIII, 34)<ref name="melli251">Citato in Melli, p. 251.</ref>
*Non dire a te stesso niente più di quanto le rappresentazioni che più contano ti comunicano. Ti è stato annunciato che un tale parla male di te. Questo è l'annuncio fatto. Però che tu ne abbia avuto un danno non si trova nell'annuncio. (da ''Pensieri'', 2008; VIII, 49)