Michael Karpovich: differenze tra le versioni

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→‎Precedenti storici del controllo sovietico sul pensiero: regime sovietico e Impero russo: continuità apparente
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==''Precedenti storici del controllo sovietico sul pensiero''==
*La [[Rivoluzione russa|rivoluzione sovietica]] non fu soltanto una delle più radicali della storia, ma presentava anche, dal punto di vista storico, alcune caratteristiche nuove. In nessuna delle rivoluzioni precedenti si è vista tale consapevolezza di intenti e tale grado di organizzazione come nel colpo di stato bolscevico in Russia; e nello stesso modo nessuno dei regimi rivoluzionari precedenti una volta stabiliti, ebbe a disposizione mezzi di propaganda e di repressione neppure lontanamente simili a quelli che lo sviluppo della tecnica moderna ha messo nelle mani del governo sovietico. (p. 25)
 
*In un certo senso il regime sovietico è senza precedenti, e basterebbe ciò a metterci in guardia contro tutti i tentativi di collegarlo, in maniera troppo semplicistica, alla storia passata. Ho nelle orecchie le affermazioni correnti secondo le quali il regime dittatoriale comunista è il successore legittimo della autocrazia zarista, le fattorie collettive una versione modernizzata del tradizionale comune rustico russo e l'attuale espansione sovietica una semplice continuazione del vecchio imperialismo russo. (p. 25)
 
*Il regno di [[Nicola I di Russia|Nicola I]] fu definito «l'apogeo dell'autocrazia» in Russia; e fu certamente quello il periodo della storia russa moderna in cui la repressione e la censura governativa giunsero al massimo. Eppure, esaminando la storia culturale di quel periodo, ci si meraviglia del largo margine di libertà consentito. Per quanto la censura fosse noiosa e dannosa, non era ancora soffocante né penetrava dappertutto. Non riuscì a soffocare attività creatrici indipendenti, né a prevenire lo sviluppo dello spirito critico. E fallì nel suo tentativo di erigere una «muraglia cinese» (versione del diciannovesimo secolo della «cortina di ferro») fra la società intellettuale russa e l'occidente. (p. 29)