Wojciech Górecki: differenze tra le versioni

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*Stalin non era il georgiano tipico: gli mancavano la spontaneità e l'apertura, gli mancava quella gioia di vivere che tanto affascina i visitatori (anche se non gli si poteva negare un certo scurrile umorismo). La sua vita avrebbe potuto svolgersi in modo completamente diverso: sarebbe potuto diventare un prete ortodosso, come voleva la madre, uno scrittore o uno studioso. Sarebbe potuto diventare un europeo o, perlomeno, uno di quei caucasici europeizzati, così frequenti nella sua generazione. Ma sarebbe arrivato altrettanto in alto? (p. 99)
*Date al georgiano un po' di pane, del vino e un commensale, e lo renderete felice. Metà dei proverbi georgiani non parlano che di questo. (p. 109)
*{{NDR|Sulla [[Seconda guerra in Ossezia del Sud]]}} La fulminea risposta della Russia, nonché la quantità di equipaggiamenti e di soldati ammassati nella zona del conflitto permettono di supporre che Mosca non solo si aspettasse l'attacco, ma che l'avesse addirittura provocato. In luglio, in Abkhazia aveva stazionato un reparto del genio ferrovieri; dei binari riparati si sarebbero serviti in seguito i reggimenti penetrati dall'Abkhazia nelle città georgiane di Poti, Zugdidi e Senaki. Già in agosto, alla vigilia della guerra, era stata trasferita in Ossezia del Nord una serie di unità della 58ª armata russa stazionante nel Caucaso settentrionale. Bastava attraversare la frontiera. Tutto sta a indicare che una parte dei soldati l'avesse attraversata prima ancora che i georgiani attaccassero Tskhinvali. (p. 138)
*{{NDR|Sulla Seconda guerra in Ossezia del Sud}} [[Mikheil Saak'ashvili|Saakašvili]] aveva indubbiamente agito in modo irresponsabile, tuttavia la risposta della Russia era stata un'aggressione in piena regola contro uno Stato sovrano. (p. 139)
*L'Ossezia del Sud, con i suoi neanche centomila abitanti e la sua mancanza di elementi su cui costruire un'economia (a parte la posizione di transito lungo la linea nord-sud, posizione che tuttavia resterà a lungo inutilizzata), non ha alcuna chance di svilupparsi come Stato autonomo. (p. 140)
*La guerra dei cinque giorni, sebbene iniziata come un conflitto georgiano-osseto poi trasformandosi in russo-georgiano, è stata un aspetto della rivalità della Russia con gli Stati Uniti (e con una parte dell'Unione Europea). Il vero oggetto del contendere sono stati il controllo sulle vie di comunicazione e sui percorsi degli idrocarburi, le influenze sulla zona tra il Mar Nero e il Caspio (o addirittura su una zona molto maggiore, comprendente anche le regioni limitrofe di questa parte del mondo) e la garanzia di una sicurezza, soprattutto energetica. (p. 141)