Nikita Sergeevič Chruščёv: differenze tra le versioni

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*Credo che nessuno possa offendersi se dico che il più formidabile movimento di resistenza contro gli occupanti nazisti in un paese europeo nella prima fase della guerra fu il movimento partigiano organizzato su scala nazionale dal partito comunista jugoslavo. Ci furono grandi movimenti di resistenza in Francia, in Italia e in altri paesi europei, ma quello jugoslavo fu il primo in ordine di tempo e quello che più d'ogni altro assunse carattere di massa. (p. 399)
*[[Josip Broz Tito|Tito]] mi piacque. Aveva un carattere vivace ed era un uomo semplice. Anche Kardelj mi riuscì simpatico. Quando conobbi [[Milovan Gilas|Gilas]], mi impressionò il suo umorismo svelto e sottile. Mi sembrò un uomo degno di rispetto. (p. 399)
*Naturalmente la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] ha il vantaggio di possedere bellissime risorse naturali. È uno dei più belli fra i paesi socialisti europei. Credevo che le nostre riviere, come quella della Crimea e quella caucasica, offrissero paesaggi fra i più meravigliosi del mondo, e certamente esse sono di una bellezza da togliere il fiato. Ma quando vidi Dubrovnik e altre località turistiche jugoslave rimasi umiliato. Mi resi conto che il nostro non era l'unico paese socialista che potesse vantare tali bellezze naturali. Forse la Jugoslavia, per il clima, i paesaggi costieri e la ricchezza di monumenti storici, supera anche le attrattive del nostro paese. (p. 414)
*{{NDR|Su [[Iosif Stalin]]}} Egli attribuiva un'importanza esagerata alla potenza militare, tanto per dirne una, e di conseguenza aveva una fiducia eccessiva nelle nostre forze armate. Viveva nel terrore di un attacco nemico. Per lui politica estera significava tenere in allarme per ventiquattr'ore su ventiquattro i reparti antiaerei intorno a Mosca. (p. 419)
*{{NDR|Su [[Dwight D. Eisenhower]]}} Era un brav'uomo, ma non molto energico. C'era qualcosa di molle nel suo carattere. Come mi accorsi a Ginevra, si affidava troppo ai suoi consiglieri. Ebbi sempre la chiara impressione che fare il presidente degli Stati Uniti fosse per lui un gran peso. (p. 422)