Giuseppe Rovani: differenze tra le versioni

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*– Mi spiego subito... e mi spiego pigliando per punto di appoggio precisamente la [[Piazza San Marco|piazzetta San Marco]]. Perché tutti i forestieri di ogni paese, d'ogni generazione, d'ogni levatura, sono costretti a confessare che in quell'aggregato di edifizi è il trionfo dell'architettura, e che forse in nessuna parte del mondo può trovarsi una scena più maravigliosa di quella che si presenta a chi approda sulla scalea del molo della piazzetta di san Marco? perché appunto trova l'unità nella varietà. A destra il palazzo Ducale del Calendario; vicino ad esso le prigioni di Da Ponte, dirimpetto l'edificio della libreria del Sansovino; vicino a questo il palazzo degli uffici. E se dal primo, dirò così, sipario, si spinge l'occhio oltre le colonne di Todero e del Leone, ecco la [[Basilica di San Marco]] a dritta delle sue cupole bisantine, ecco la torre dell'orologio di fronte a un brano delle Procuratie nuove de' Lombardi. Nientemeno che sette edifizi, sette stili, sette varie altezze, e una schiera d'architetti di tempi diversi e di diverse scuole che vi portano il vario contributo della loro ricca fantasia. (da ''Vol. I, Libro nono'', p. 682)
*– Chi ha fretta va adagio, chi vuol vendicarsi manda giù l'ira e si arma di sorrisi. (da ''Vol. II, Libro undecimo'', p. 797)
*Duce degli uomini di [[Trastevere]] era il Camillone, il Cicerouacchio di allora; quello di cui teniamo parte del ''Diario'', ch'egli dettò per non saper scrivere; uomo tanto amato da quelli del suo rione, e perciò di tanta autorità, che il governo stesso dovette più volte fare capo a lui per riuscire a sedare dei tumulti. (da ''Vol. II, Libro duodecimo'', p. 881)
 
==''Le tre arti''==