Enzo Biagi: differenze tra le versioni

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*Era un astuto negoziatore e sapeva destreggiarsi tra i sospetti, le congiure e le denunce che comportava il «culto della personalità». Qualcuno lo considerava un liberale, ma non capeggiò mai gruppi, non volle primeggiare. [...]<br> [[Anastas Ivanovič Mikojan]] è il solo compagno del tempo di [[Lenin]], tra 26 commissari del popolo, che se ne è andato con cerimonie, medaglie e una adeguata pensione. «Il grande sopravvissuto» come lo chiamavano, il figlio del falegname di Sanain ha saputo sempre misurare la forza dell'onda; era intelligente, equilibrato, furbo. (Mikojan, Anastas I. (1895-1978), p. 219)
*Qualche mattina sui marciapiedi dell'Arbat<ref>Quartiere centrale di Mosca.</ref>, nelle buone giornate, era possibile incontrare il vecchio pensionato [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Vjačeslav Molotov]]. Abitava in via Gronovskij e andava alla Biblioteca Lenin a consultare l'archivio. Lo vidi: era un piccolo signore riservato che portava a spasso il cane o leggeva su una panchina le notizie della ''Pravda'' o gli editoriali del ''Kommunist''. Il suo nome di battaglia (quello vero era Skrjabin) significa «uomo martello»; [[Winston Churchill|Churchill]] lo giudicava «un perfetto robot», il compagno [[Kliment Efremovič Vorošilov|Vorošilov]] lo chiamava «culo di sasso».<br> Non batté ciglio neppure quando arrestarono sua moglie Polina perché era ebrea: al momento di votare si astenne. (Molotov, Vjačeslav S. (1890-1986), p. 225)
*Quando {{NDR|[[Ettore Muti]]}} comandava la milizia portuaria a Trieste, dovette andare a ricevere un principe africano arrivato con uno yacht.<br>Il personaggio invitò Muti a bordo, gli fece grandi feste e, manifestando deplorevoli tendenze, si lasciò andare a confidenziali abbandoni ai quali Muti rispose con alcuni cazzotti. Ne nacquero complicazioni diplomatiche e [[Benito Mussolini|Mussolini]] lo chiamò a rapporto. A conclusione di un severo «cicchetto» il Duce gli rivolse un ammonimento: «Adoperate giudizio. Come mai a me queste cose non accadono?».<br>E Muti senza scomporsi: «Me vo an si miga un bell'oman come me»<ref>«Ma voi non siete mica un bell'omoneuomo come me». Muti era romagnolo come Mussolini.</ref>. (Muti, Ettore (1902-1943), p. 236)
*{{NDR|Ettore Muti}} Non meritava di morire con un colpo alla nuca, in un boschetto. Era decorato di una medaglia d'oro, due d'argento e aveva avuto tre promozioni per meriti speciali. (Muti, Ettore (1902-1943), p. 236)
*[[Michail Nikolaevič Tuchačevskij]] era soprannominato il Napoleone rosso. A quarant'anni era maresciallo dell'Unione Sovietica ed era considerato il massimo teorico militare. Quando chiese con insistenza che venisse aumentato il numero di aerei e carri armati, Stalin lo accusò di insensatezza. (Tuchačevskij, Michail N. (1893-1937, p. 350)