Leda Rafanelli: differenze tra le versioni

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*Leda Rafanelli, era una socialista umanitaria che si era fatta anarchica; e diceva di essere musulmana, anzi all'infatuato Mussolini faceva credere di essere vissuta tanti secoli addietro nell'antico Egitto e di avere «un legame intimo e segreto con la piramide di Cheope». [[Cesare Rossi]] la descrive come una donna «stagionatella», dalle grosse labbra e le forme voluttuose, anzi, come si diceva allora, procaci; e si vestiva con paludamenti orientali e turbanti neri in testa e grosse dondolanti boccole. ([[Paolo Monelli]])
 
*Una sera {{NDR|Mussolini}} la baciò di sorpresa; la donna si difese male ma, come narra, non rispose al bacio; dopo di che i due restarono senza sapere cosa dirsi, e lui se ne andò. La Leda pensò che quel gesto, senza suo consentimento, senza una promessa, fosse una cosa senza importanza, da dimenticare. Ma lui ne fu sconvolto, arse come un collegiale, le scrisse, «dopo quattro anni di quiete apro – col tuo, col nostro amore, – una parentesi nella mia vita». La Leda si spaventò, lo fece venire a casa per mettere le cose a posto; non l'amava, era innamorata di un altro. Tuttavia volle premunirsi. Invece della solita veste {{sic|leggiera}} egiziana con cui era solita riceverlo, una galabiat bianca, si avviluppò in una vera e propria cintura di castità: «indossai una vecchia veste egizia, di seta nera, coperta di un velo ricamato d'argento e serrata sul petto da un largo collare di pietre brillanti, pesanti e pungenti. Una cintura ornata di scarabei mi cingeva alla vita, e per la sua pesantezza metallica mi faceva pensare ad una mummia acconciata per il sarcofago». Il povero Mussolini arrivò alacre e trepido, ma capì ben presto come stavano le cose; dopo poco si sentì mummia egli stesso, le disse «mi pare proprio di essere nell'Egitto di altri tempi». ([[Paolo Monelli]])
 
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