Strage dell'Heysel: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Michel Platini, marzo 2019
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*Noi della Juventus sapevamo che all'Heysel c'erano stati dei morti laggiù nel settore Z. A dircelo erano stati i tanti, tantissimi tifosi che erano giunti nello spogliatoio per farsi medicare subito dopo l'aggressione degli hooligans inglesi. Una scena che non dimenticherò mai e che, come ha detto il mio compagno [[Michel Platini|Platini]], ha cambiato il nostro modo di vedere il calcio. C'era gente insanguinata ovunque, sul volto, lungo il corpo. Molti avevano perso le scarpe, altre i giubbotti. Fummo noi giocatori a dar loro i vestiti, i k-way e le scarpe per proteggerli dal freddo. Non so se i brividi di quei tifosi dipendessero dalla paura o dalla temperatura. I loro sguardi disperati non li ho più cancellati. È difficile spiegare esattamente lo stato d'animo in quegli attimi. Mi ricordo i tifosi terrorizzati: "Assassini, assassini: ci stanno uccidendo tutti" gridavano spaventati. Mi ricordo il nostro medico La Neve, che correva da un tifoso all'altro per le prime cure. Molti di loro piangevano, altri urlavano e singhiozzavano. Noi giocatori decidemmo che quella gara non si doveva giocare. Andammo perciò sotto la doccia ed eravamo ormai tutti vestiti quando un ufficiale delle forze armate entrò nello spogliatoio chiedendoci di giocare per motivi di sicurezza. Nessuno aveva voglia di scendere in campo. [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] non ci disse nulla, non ci spiegò nessuno schema come solitamente accadeva. Basta: dovevamo giocare per evitare un'ulteriore disgrazia, ma del fatto tecnico non ci interessava nulla. ([[Stefano Tacconi]])
*Non conoscevamo la realtà dei fatti. Ci era stato detto solamente di un morto in un tafferuglio fuori dallo stadio. [[Giampiero Boniperti|Boniperti]] non voleva giocare per onorare la memoria del tifoso deceduto. Si riunì d'urgenza il comitato dell'UEFA che intimò a Boniperti di giocare minacciandolo di assegnare lo 0-3 a tavolino e di considerarlo da quel momento in poi responsabile di tutti gli episodi che potevano scatenarsi in caso di sospensione dell'incontro. La [Juventus] fu pertanto messa di fronte all'obbligo di scendere in campo. Ribadisco, all'oscuro di quanto stava succedendo. La partita, per quel poco che conta, fu partita vera. Chi dice o crede il contrario non è juventino. ([[Sergio Brio]])
*Non uscire sconfitti moralmente da Bruxelles [19]85, aver accettatto da giocare una gara infernale, e tuttavia corretta, è un fatto juventino che solo tra molto tempo verrà misurato nella sua validità; che poi sia un grande esempio sportivo, viene di conseguenza.<ref>Citato in Filippo Grassia, ''Juventus, la Signora del Secolo'', con l'assistenza di Andrea Vallauri e testi di Alessandro Rosa; Euphon International, 1990 (VHS), a 10:44 min. s.q.q.</ref> ([[Giovanni Arpino]])
*{{NDR|Nel 2015}} Oggi «Heysel» è una parola che schiocca come una frustata.<br/> Che evoca solo e soltanto quella notte, quella strage.<br/> Heysel è solo quella notte terribile di trent'anni fa.<ref>Dalla retrocopertina del libro scritto da Emilio Targia, ''Quella notte all'Heysel'', ed. Sperling & Kupfer, 2015, ISBN 88-20-05841-3</ref> (Emilio Targia<ref>Giornalista italiano. Cfr. ''[https://www.sperling.it/autori/emilio-targia Emilio Targia"]'', ''sperling.it'', 23 agosto 2017</ref>)
*Quella finale fu giocata per ragioni di ordine pubblico, per pura convenzione. Il gioco doveva continuare perché c'erano già dei morti sugli spalti e interromperlo avrebbe significato una tragedia ben più grande. Ma la partita doveva essere invalidata e ripetuta. Accettare quella coppa è stata una grave mancanza di stile da parte di Agnelli, della squadra e dei suoi dirigenti. ([[Geno Pampaloni]])
*Qui ricordiamo le 39 vittime di Bruxelles il 29 maggio 1985 trucidate da brutale violenza. Quando onore, lealtà, rispetto cedono alla follia, è tradita ogni disciplina sportiva. Alla nostra memoria il compito di tenerla viva.<ref>Queste parole sono state incise poi su un cippo nella vecchia sede bianconera in piazza Crimea.</ref> ([[Giovanni Arpino]])