Mikheil Saak'ashvili: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulle [[rivoluzioni colorate]]}} Si tratta della seconda ondata di liberazione in Europa, dopo le rivoluzioni del 1989.
*Il regime di [[Aljaksandr Lukašėnka|Alexandr Lukashenko]] è chiaramente una dittatura, un'anomalia nel cuore dell'Europa.
 
{{Int|Dall'intervista di Pavel Kanygin|[http://russiaintranslation.com/2018/10/02/se-i-georgiani-vi-sorridono-questo-non-significa-che-hanno-gia-dimenticato-tutto/ ''"Se i georgiani vi sorridono, questo non significa che hanno già dimenticato tutto"''], ''Russiaintranslation.com'', 2 ottobre 2018}}
*Gli americani pensavano che dopo la fine della Guerra fredda la Russia non avrebbe invaso nessuno. Il pensiero strategico era che non sarebbe più stato possibile. Anche se nel nostro caso è iniziata una storia diversa.
*{{NDR|Su [[George W. Bush]]}} Si fidava del suo istinto e pensava che Putin non lo avrebbe mai tradito. Ma in quel periodo Bush era molto debole e incastrato con la guerra in Iraq. C’erano già segnali della crisi economica in avvicinamento. E Putin ritenne che questa era la sua vittoria, tutto qui.
*È sorprendente come le mie palle siano entrate in modo stabile nei discorsi degli esponenti russi, da Putin a Šamanov! Anche se ho sempre detto che sarei pronto a tagliarmele da solo e spedirgliele in cambio dei nostri territori, se loro sono disposti. Se questo è il loro vero scopo.
*{{NDR|Sulla [[seconda guerra in Ossezia del Sud]]}} Ne sento tutta la responsabilità. E, chiaramente, questa per me è un’esperienza molto dolorosa, una tragedia mortale. Ma d’altro canto allora c’erano solo due soluzioni: arrendersi o combattere. Non mi sarei potuto permettere di non combattere. Odio la guerra e ho odiato ogni secondo di quella guerra. Quando dirigevo l’esercito percepivo la perdita di ogni soldato come una tragedia personale.
*Immediatamente nel 2008 la Russia non ottenne proprio niente oltre all’occupazione di alcune decine di villaggi georgiani al prezzo di enormi perdite umane e di reputazione. In quel momento non riuscirono a cambiare il mio governo e il corso politico.
*Mosca vuole che Ivanišvili si allontani completamente dalla NATO, vuole che venga aperta in breve tempo una ferrovia per l'Armenia attraverso l'Abcasia perché Erevan sta uscendo molto velocemente dalla sfera di influenza e bisogna fare qualcosa presto. Ovvero Putin vuole che Ivanišvili passi dal flirtare alle carezze dirette e che cada tra le sue braccia.
*Si ricorda cosa mostravano della Georgia per la televisione russa! Tutti sparano, masse di persone affamate vagano frettolosamente per le strade e per poco non mangiano i bambini.
*Nella società georgiana [...] nessun candidato alla presidenza di posizioni filorusse ha la più piccola chance.
*Logisticamente la Georgia non è per niente orientata verso la Russia: i nostri porti lavorano per l'Asia centrale e l'Europa. La Georgia è fortemente integrata nell'economia turca. Per prima la Turchia, poi l'Europa e infine la Russia. La Russia non è sicuramente il mercato principale, né il principale partner commerciale. E difficilmente un giorno lo diventerà.
*L'Ossezia del Sud non era mai stata nel radar degli interessi russi. L'Abcasia ovviamente sì, lì soggiornavano Lev Trockij con Stalin, Brežnev e la restante élite. Certamente l'Abcasia è sempre stata attraente, non come l'Ossezia del Sud che era un capriccio di Stalin e di cui, oltre a lui, nessuno si interessava. È comparsa come un progetto solo dopo il fallimento della Russia in Agiaria. Questo è l'unico caso in cui a Putin è stato soffiato un territorio da sotto il naso.
*È la solita storia di Shevardnadze: fare sempre manovre che non portano da nessuna parte.
*Mosca vuole creare una situazione simile a quella che c'era in Armenia, con i turchi che sarebbero arrivati e che vi avrebbero ammazzati tutti. Ma se nel caso dell'Armenia c'è una base storica e gli armeni hanno qualche timore che, dal loro punto di vista, possono essere giustificati, in Abcasia il conflitto negli anni Novanta è stato una guerra civile. E allora combatterono soprattutto georgiani contro altri georgiani, mentre gli abcasi giocarono un ruolo secondario. Sì, la storia è stata molto crudele. I volontari del Caucaso del Nord, i militari russi e una parte degli abcasi compirono una pulizia etnica e circa 500 mila persone furono costrette a lasciare la propria casa. D'altro canto, con il tempo l'ostilità è passata perché non ci sono profonde radici storiche di questa malevolenza.
 
==Citazioni su Mikehil Saak'ashvili==