Alberto Cavallari: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Alberto Cavallari==
[[File:Alberto Cavallari.jpg|thumb|Alberto Cavallari nel suo studio di Parigi.]]
*Naturalmente spetta ai critici parlare dell'arte di [[Paolo Vallorz|Vallorz]]. Qui voglio solo ricordare che oggi appare come uno dei rari pittori che abbiano rifiutato l'equivoco dell'arte moderna per inventare ogni giorno un'arte attuale, legata al mondo contemporaneo. Voglio ricordare poi che si muove sempre «in un'altra direzione», mai in avanti, mai all'indietro, perché ciò che cerca sono i punti di appoggio essenziali di una pittura che deve ricominciare la propria storia nel pieno di una rottura memorabile della storia stessa. Voglio ricordare infine che ogni suo quadro è frutto di una lotta su due fronti, contro l'andare avanti informale, contro l'andare indietro figurativo, e per questo ogni sua «figurazione» percepisce il mondo com'è, senza gli strumenti interpretativi retorici che derivano dalla «modernità» defunta o delle cosiddette «lezioni del passato». Non è un caso, infatti, che il colore dei suoi quadri sia così distante dal colore, molto spesso prossimo al bianco e nero. Non è nemmeno un caso che appaiono solo le cose essenziali del mondo: la montagna, il fungo, l'uva, l'uomo, la donna, il cavolo, la cipolla, la neve, il campanile. La sua pittura è l'alfabeto elementare di una pittura che ricomincia da capo dopo il cambio d'epoca avvenuto.<ref>Da ''Paolo Vallorz: un pittore e la modernità''; in ''Paolo Vallorz'', a cura di Danilo Eccher, catalogo della mostra della Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento, 1991, p. 22.</ref>