Ultime parole famose: differenze tra le versioni

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*{{NDR|agosto 2015}} Non diventerà mai presidente degli Stati Uniti {{NDR|[[Donald Trump]]}} (lo scrivo sperando che non mi quereli), perché il pensiero di avere il dito di Donald sul bottone rosso dell'arsenale nucleare spegnerà le fiamme della sua chioma. ([[Vittorio Zucconi]])<ref>https://www.repubblica.it/esteri/2015/08/05/news/il_personaggio_eccessivo_sfrontato_famoso_per_i_suoi_divorzi_e_per_aver_animato_un_reality_show_nei_sondaggi_il_miliar-120433131/</ref>
*{{NDR|novembre 2016}} Hillary Rodham Clinton sarà il 45esimo presidente degli Stati Uniti, la prima donna ad assumere la carica. E il Grand Old Party (il partito Repubblicano) pagherà cara la scelta irresponsabile di un candidato impresentabile. ([[Beppe Severgnini]])<ref>http://italians.corriere.it/2016/10/30/il-nepotismo-della-politica-usa/</ref>
*{{NDR|ottobre 2016}} Giornali e tv stanno facendo di tutto per distrarre l’audience dalla assoluta prevedibilità del finale di questa storia, cioè la vittoria di Hillary Clinton. [...] Sappiamo che Hillary Clinton è in vantaggio da prima che Trump sbagliasse tutto con la determinazione dei campioni. [...] Questa amplificazione fisiologica delle minime inversioni di tendenza ha uno scopo diretto – quello di suscitare interesse – e uno indiretto – quello di sottoporre tutti i candidati a un test sotto sforzo continuo, esasperando ogni debolezza di chi sta vincendo ed esaltando ogni pregio dell’inseguitore. Ma anche a valle di tutto questo, comunque questa volta non c’è partita. [...] i fatti torneranno a essere più rilevanti del racconto, stiamo calmi, Clinton tornerà a salire, è tutto normale. Inutile dire che la previsione si è avverata puntualmente. D’altronde il desiderio di raccontare un movimento è connaturato sia alla stampa che alla narrativa. Se non succede niente, cosa racconti? [...] Tutti sanno che vincerà Clinton, e suggerire il contrario sta diventando sempre di più una menzogna pura più che una manifestazione di prudenza o un punto di vista minoritario. [...] Questa volta non è stata tra repubblicani e democratici, ma quasi sempre tra il racconto delle elezioni e le foto dei gattini. E hanno vinto le elezioni, intese come macchina mediatica e narrativa capace di fare un buon film con qualsiasi tema. Vista così, la disfatta di un partito e del suo improponibile candidato mostro, contro la prima donna a governare un paese di 325 milioni di persone, non è un brutto soggetto. ([[Matteo Bordone]]) <ref>https://www.internazionale.it/opinione/matteo-bordone/2016/10/14/clinton-trump-giornalisti</ref>
 
::{{spiegazione|Donald Trump verrà eletto presidente e il partito Repubblicano conquisterà Camera e Senato riportando una delle più clamorose vittorie elettorali di sempre}}