Romano Bilenchi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Romano Bilenchi==
*Il cavallo scalpitava e con i suoi zoccoli cinti d'oro e non di ferro traeva scintille luminose dagli scalini. Quelle fiammelle mi tolsero ogni paura perché mi sembravano dissolvere ogni alone di bestialità dal cavallo. Immediatamente si precipitò nell'ingresso Zulimo che, afferrata la bestia per la coda, incurante dei calci che colpivano i muri, riuscì a trascinarla indietro e a riportarla di fronte a uno degli anelli di ferro a cui la legò. Subito Zulimo mi portò nel suo magazzino e da un fiasco d'acqua ne versò un bicchiere che mi diede da bere. Poi mi spiegò che un grande signore della pianura faceva applicare agli zoccoli di tre cavalli, uno suo e gli due di una figlia e di un figlio, dei [[Ferro di cavallo|cerchi d'oro]] invece che di ferro.<ref>Da ''Due ucraini e altri amici'', con un'appendice a cura di Fabrizio Bagatti, Rizzoli, Milano, 1990, pp. 12-13. ISBN 88-17-66048-5</ref>
*[[Scrivere]] tutto e togliere tutto, come disse, mi pare, Cechov. Per esempio, uno scrive: «Salì le scale lentamente». Quel "lentamente" presuppone uno sviluppo dell'azione; se invece non succede nulla, l'[[avverbio]] è superfluo. Do ascolto alle vecchie grammatiche dell'800 che dicevano di usare il meno possibile gli avverbi di modo che rovinano qualsiasi prosa.<ref>Da ''Due ucraini e altri amici'', con un'appendice a cura di Fabrizio Bagatti, Rizzoli, Milano, 1990, p. 126. ISBN 88-17-66048-5</ref>