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===Libro III===
*Uno gli chiese che cosa fosse il [[senso comune]]. Egli replicò: «Si potrebbe chiamare orecchio comune quello che si limita a distinguere i suoni, mentre quello che distingue i toni non è più comune ma da artista. Così ci sono delle cose che uomini non del tutto pervertiti vedono in grazia della loro facoltà comuni. Tale atteggiamento dell'intelligenza io chiamo senso comune.» (VI, 8; 1960, p. 181)
*A te, tutto quel che hai sembra poco: a me, le mie cose, tutte, molto. Insaziabile è la tua [[Desiderio|brama]], la mia s'appaga. Ai bambini che ficcano la mano in un vaso dal collo stretto e cercano di tirar su i fichi secchi, càpita lo stesso: se riempiono la mano, non riescono più a estrarla, e allora piangono. Lasciane un po' e la tirerai fuori. Anche tu, lascia qualche desiderio da parte: non bramar molto e l'otterrai. (IX, 21-22; 1960, p. 189)
*Non tutto ciò ch'è difficile e pericoloso serve ad esercitare, ma solo ciò che è vantaggioso all'oggetto proposto ai nostri sforzi. (XII, 3; 1960, p. 193)