Laurence Sterne: differenze tra le versioni

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*Per chi può difendere le proprie ragioni con l'eloquenza dell'equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, [[Parigi]] è un'ottima piazza d'arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta. ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/XXX|XXX]]; 1813, p. 83)
*Che se la natura nel tessere la sua tela della benevolenza, v'ha intrecciate alcune trame di desiderio e d'amore — si dovrà dunque per istrapparle lacerar tutta quanta la tela? — Flagella codesti [[stoici]], diss'io nel mio cuore, o grande Rettore della natura! flagellali! — in qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtù — a qual si sia repentaglio — in ogni frangente — concedi ch'io mi risenta de' moti che ne derivano, e che mi sono proprj com'uomo — e s'io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia — perché tu, mio Dio! ci hai creati — nè ci siamo creati da noi. ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/LII|LII]]; 1813, pp. 167-68)
*Cara sensibilità! Tu se' l'inesauribile fonte degl'incanti della voluttà, e degli spasimi dell'angoscia! tu incateni il tuo martire sovra un letto di paglia — e tu stessa lo sublimi teco oltre al cielo — Eterna fonte de' nostri affetti! ([[s:Viaggio sentimentale di Yorick/LXVI|LXVI]]; 1813, p. 213)
 
===Citazioni sulsu libro''Viaggio sentimentale''===
*Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra'', che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita, ''ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.<br>Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato. ([[Ugo Foscolo]])