Francesco Barbagallo: differenze tra le versioni

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*La [[liberazione di Roma]] avveniva, il 4 giugno 1944, ad opera degli eserciti alleati, senza che si esprimessero forme di resistenza armata e di insurrezione popolare, considerate dannose sia dagli influenti partiti moderati sia dalla Santa Sede, che aveva svolto un ruolo centrale nel tentativo di sottrarre il centro del cattolicesimo allo scontro bellico e temeva fortemente l'espansione del comunismo e delle tendenze sovvertitrici degli equilibri costituiti. Il papa rappresentava un'autorità sempre più influente in un paese dove si erano dissolti i poteri fondamentali dello Stato nazionale: la monarchia, il governo, l'esercito. (cap. 1, p. 36)
 
*La designazione di questa Commissione [Nazionale Costituente] da parte dei gruppi politici aveva mostrato un chiaro distacco dalla tradizione politico-istituzionale del [[liberalismo]] italiano con l'esclisione degli ex presidenti del consiglio [[Ivanoe Bonomi|Bonomi]], [[Francesco Saverio Nitti|Nitti]], [[Vittorio Emanuele Orlando|Orlando]], caposcuola quest'ultimo della giuspubblicistica ottocentesca, nonchènonché del più autorevole intellettuale di questa tradizione culturale politica, [[Benedetto Croce]]. L'effetto simbolico di queste esclusioni, risultate sgraditissime agli illustri, vegliardi, non veniva modificato dal coinvolgimento di Einaudi e di Meuccio Ruini. [...] La Costotuzione rappresenta l'elemento essenziale di rinnovamento verso cui tendono gran parte delle forze che già si erano trovate unite negli altri due momenti fondanti della storia italiana: la lotta di riessitenza antifascista e la battaglia per la repubblica. La Carta Csototuzionale sarà innanzitutto il risultato dell'intesa fra i tre grandi partiti di massa -la [[Democrazia Cristiana|Dc]], [[Partito Comunista Italiano|Pci]], il Psi- che su questo terreno riusciranno a intenersi meglio e a procedere in un accordo ben maggiore di quanto non gli riuscisse a livello di governo e di confronto politico-ideologico. (2.5-La Costituzione democratica e le trasformazioni dello Stato, p. 131)<ref name=l'Unità_2giugno1996">Citazione del saggio di Francesco Barbagallo, ''Dal '43 al '48. La formazione dell'Italia democratica'' (introduzione di Giuseppe Vacca), editore l'Unità / Einaudi, pubblicato come supplemento al n. 131 del 2 giugno 1996 de ''L'Unità''. Il saggio è tratto dal volume''Storia dell'Italia democratica'', Giulio Einaudi editore, di cui in bibliografia.</ref>
 
*Ma le [[Elezioni politiche italiane del 1948|elezioni del 18 aprile]] non sono solo un evento di primaria importanza sul piano internazionale. Rappresentano anche l'occasione per l'intervento più massiccio e meglio organizzato della Chiesa cattolica nella propaganda elettorale a favore della DC, come bastione contro l'avanzata del [[comunismo]]. I Comitati civici organizzati dall'[[Azione Cattolica]] di [[Luigi Gedda]] scendono in campo con un intervento capillare che investe tutto il territorio nazionale in stretta connessione col diffuso tessuto delle parrocchie. La battaglia elettorale della Chiesa di [[papa Pio XII|Pio XII]] e della DC di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] si sviluppa nel segno della crociata anticomunista per una «nuova Lepanto»<ref>Riferimento alla vittoria dei cristiani contro la flotta musulmana, nella battaglia di Lepanto del 1571.</ref> – il 18 aprile, appunto – in uno scontro per la difesa della «civiltà italica cristiana». (cap. 2, p. 124)