Piero Camporesi: differenze tra le versioni

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*A Venezia, «centro d'Italia», aveva infatti intrecciato una serie di relazioni con noti personaggi del ''milieu'' culturale lagunare: da [[Ludovico Dolce]] versatile compositore di tragedie, commedie, rime, al poliedrico e irrequieto [[Girolamo Ruscelli]], «lume e splendore di molte scienze e gran professore delle lettere ebraiche, greche, latine e toscane», che fu, fra mille altre cose, «segretista» di successo nonché esperto di fuochi artificiali e d'artiglieria nei ''Precetti della militia moderna, tanto per mare quanto per terra''; al suo fraterno compare Dionigi Atanagi, revisore dell'''Amadigi'' di [[Bernardo Tasso]], poligrafo occupato in una miriade di attività, correttore anche delle opere di Fioravanti. (da ''Da Venezia all'Europa'', pp. 235-236)
*Essere divenuto un medico alla moda, ascoltato e imitato nelle terre subalpine, era soddisfazione non piccola se anche [[Girolamo Ruscelli]] aveva ritenuto opportuno nascondersi sotto il nome di «Alessio Piemontese», travestirsi da mago-erborista pedemontano per dare un blasone di tradizionale nobiltà al suo libro di segreti, sulle orme del canavesano [[Pietro Bairo|Pietro da Bairo]] (c. 1468-1558), autore del fortunatissimo ''Veni mecum'', un manuale di rimedi spiccioli, più noto sotto il titolo italiano di ''Secreti medicinali'' (Torino 1512), un repertorio di medicina popolare fra i più diffusi fono al Settecento. (da ''Da Venezia all'Europa'', pp. 231-232)
*Nemmeno nei momenti di maggior successo e di presumibile agiatezza, Fioravanti aveva voluto acquistare una casa di sua proprietà a Venezia. [...] Non è chiaro se si recasse anche a Siviglia dove abitava il più esperto conoscitore delle meraviglie naturali che affluivano dal Nuovo Mondo, ma è certo che la lettura delle opere fresche di stampa del dottor Nicolas Bautista Monardes e in particolare della ''Historia medicinal de las cosas que se traen de nuestras Indias Occidentales, que sirven en medicina'', uscita a Siviglia nel 1574 (rapidamente tradotta in italiano da Amilcare Briganti da Chieti e pubblicata a Venezia nel 1576), insieme alla possibilità d'incontrare indiani e testimoni oculari provenienti dai paesi d'oltreatlantico stimolò la sua sempre accesa curiosità invitandolo a un serrato confronto fra la farmacopea italiana e quella americana. (da ''Gli ultimi anni'', pp. 249 e 252)
*Se nel Nord [[Tommaso Garzoni|Tomaso Garzoni]] aveva in verso e in prosa esaltato il «glorioso Fioravanti da i miracoli» per i suoi spericolati interventi chirurgici, per l'«angelico e divino Elixir Fioravanti», perla della sua irraggiungibile perizia terapeutica, anche nel Sud si era alzata la voce di [[Marco Aurelio Severino]] (1580-1656) a elogiare il «Fioravanti Bolognese» per i suoi «medicamenti policresti» nella ''Trimembris chirurgia'', e a difenderlo dai detrattori. (da ''Gli ultimi anni'', p. 264)
*La scienza coabitava fruttuosamente coi saperi magici ed esoterici, con le invenzioni fantastiche e prodigiose, con le affatturazioni «miracolose» e i «prestigi» anche in persone che, abilissime nelle arti meccaniche «dove interviene», precisava [[Tommaso Garzoni|Tomaso Garzoni]], «lima e martello» (orologiai, ingegneri militari, esperti di idraulica, maestri delle arti del fuoco...), avrebbero dovuto essere meno sensibili ai richiami dell'occulto. Il fascino dell'arcano, delle «secrete e maravigliose cose» contagiava tutti. (da ''Gli ultimi anni'', p. 269)