Xavier de Maistre: differenze tra le versioni

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*O [[tempo]]!... divinità terribile! non è già la tua falce crudele che mi spaventi, sono i tuoi orridi figli che io temo, l'indifferenza e l'oblio, i quali fanno una lunga morte di tre quarti della nostra vita. (XXVI; 2014, p. 135)
*Lasciando penzoloni le gambe una a dritta ed una a sinistra della finestra, detti principio al mio viaggio a cavallo. [...] Per la sua posizione il viaggiatore a cavallo della sua finestra comunica da una parte col cielo, mentre gode il superbo spettacolo della natura, e gli astri, e le meteore sono a sua disposizione; e dall'altra, l'aspetto della sua dimora e gli oggetti che contiene lo richiamano all'idea della di lui esistenza, e lo fanno rientrare in se stesso. [...] Abitatore a vicenda dei cieli e della terra, il suo spirito ed il suo cuore godono di tutto ciò che è dato all'uomo di godere. (XXIX; 2014, pp. 138-39)
*Il [[governo]] è buono? la [[patria]] è allora in tutta la sua forza: diviene vizioso? la patria è inferma: si cangia? essa muore. Allora non è più la stessa patria, ed ognuno è libero di adottarla, ovvero di sceglierne un'altra. (XXXI; 2014, p. 147)
*Le rimembranze della [[felicità]] già passata sono le rughe dell'anima! Quando si sente infelice, bisogna cacciarle dal suo pensiero come se fossero fantasmi che venissero ad insultare la nostra presente situazione: è meglio le cento volte di abbandonarsi allora alle insidiose lusinghe della speranza, e sopra tutto bisogna dissimulare accortamente, e non confidare ad alcuno le proprie sventure. Ho notato nei varii viaggi che ho fatto tra gli uomini, che essendo uno costantemente [[infelice]], termina con divenire ridicolo. (XXXVI; 2014, pp. 153-54)
 
===[[Explicit]]===