Xavier de Maistre: differenze tra le versioni

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"A che", diss'egli finalmente, "tenterei io di farmi illusione? Io non debbo aver altra [[società]] che me stesso, nè altro amico che Dio; in lui ci rivedremo; addio, generoso forestiero, siate felice.... addio per sempre." Il Viaggiatore uscì, il lebbroso serrò la porta, e tirò da dentro il chiavistello.<br>{{ndr|Xavier de Maistre, ''Il lebbroso di Aosta'', traduzione di Cesare Balbo, in ''Novelle di Cesare Balbo'', Le Monnier, 1854}}
 
==[[Incipit]] di ''Prascoviaalcune o La fanciulla siberiana''opere==
===''I prigionieri del Caucaso''===
Le montagne del Caucaso sono da tempo inserite nell'Impero russo, senza appartenergli. I loro abitanti sono feroci; li separano le loro lingue e gli interessi. Sono formati da un gran numero di piccole popolazioni, con poche relazioni politiche, ma tutte animate da un medesimo amore per l'indipendenza e il saccheggio.<br>{{NDR|Lev Tolstoj, Xavier De Maistre, ''Prigionieri del Caucaso'', traduzione di Paolo Brera, Algama, 2016}}
 
===''Prascovia o La fanciulla siberiana''===
Il coraggio d'una giovinetta, che presso la fine del regno di Paolo I, dalla Siberia si condusse a piedi sino a Pietroburgo per implorare la grazia del padre suo, levò di que' giorni tanto rumore, che una celebre autrice<ref>La signora Cottin, autrice dell'''Elisabetta'', o gli ''Esiliati in Siberia''.</ref> ne fu indotta a fare un'eroina da romanzo di codesta ammirabile pellegrina. Ma rincresce a quelli che la conobbero, che siansi attribuite idee romanzesche ed amorose avventure ad una pura e nobile fanciulla, la quale mai non sentì altra passione che il più puro amor figliale, e priva d'ogni maniera di consigli e di soccorsi, trovò nel proprio cuore il pensiero dell'azione più generosa e la forza per adempirla.<br>Se il racconto delle sue vicende non eccita quella pietà, che un romanziere può svegliare in favore di personaggi immaginarj, crediamo non pertanto, che sarà forse letta con qualche piacere la semplice storia della sua vita, la quale, per nostro avviso, alletta abbastanza coi semplici ornamenti del vero.<br>{{NDR|Xavier de Maistre, ''Il lebbroso della città d'Aosta e Prascovia o La fanciulla siberiana del conte Saverio de Maistre'', traduzione di [[Achille Mauri]], Balducci, 1833}}