David Ricardo: differenze tra le versioni

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*Ad onta che Ricardo in un'opera pubblicata nel 1815 dichiari che i principj sulla rendita da lui esposti nell'opera stessa differiscono poco da quelli di [[Thomas Robert Malthus|Malthus]], e sebbene questi svolga egregiamente le conseguenze del passaggio a terre meno fertili e dei nuovi impieghi di capitale sulle terre già coltivate, pur tuttavia, ponendo mente alla sostanza della sua dottrina, si è costretti di annoverarlo fra i seguaci della scuola smithiana. Difatti, anch'egli, al pari di [[Adam Smith|Smith]], considera la [[rendita (economia)|rendita]] come un dono prezioso fatto all'uomo, come la conseguenza della cooperazione della natura, come l'effetto della qualità che conferisce alla terra la potenza di far sussistere un numero d'uomini maggiore di quello che è necessario per coltivarla. Anch'egli ravvisa nella rendita un'aggiunta al reddito nazionale, una creazione di ricchezze, una produzione. ([[Emilio Nazzani]])
*David Ricardo, a differenza di James Mill, è importante solo per la sua dottrina, non per la sua personalità. A detta di tutti, era un uomo amabile; John Stuart Mill allude ripetutamente a lui come al "più caro amico di ''suo'' padre", e dice che "con il suo aspetto benevolo e la gentilezza dei modi, attraeva molto i giovani". ([[Bertrand Russell]])
*Economisti liberali come Ricardo e [[John Stuart Mill|Stuart Mill]], egli {{NDR|Engels}} diceva, si sono sforzati di fare una analisi profonda del sistema capitalistico, ma la hanno fatta senza criticare i principi stessi di tali sistemi. Essi, certo, hanno criticato il mercantilismo, ma non hanno visto che l'economia liberale era fondata sullo stesso principio, la proprietà privata, e che essa, sulla via della libertà di commercio e della concorrenza che elimina i più deboli, porta egualmente al monopolio. ([[Auguste Cornu]])
*Ricardo dice una verità di fatto quando assevera che la rendita della terra migliore corrisponde alla differenza tra il suo prodotto e quello della terra sterile; ma egli converte il fatto in cagione, e da ciò tutte le false conseguenze che ne derivano. ([[Francesco Ferrara (senatore)|Francesco Ferrara]])
*Ricardo non ebbe mai il proposito di scrivere un ''trattato'' compiuto, perché, come risulta da ripetute dichiarazioni epistolari, egli, non solo conosceva, ed esagerava anzi modestamente, la sua ''imperizia'' nello scrivere, ma era anche molto ''scettico'' {{sic|circa alla}} ''possibilità'' ed alla ''utilità'' d'una ''teoria scientifica'' della ''produzione'' della ''ricchezza''. ([[Luigi Cossa (economista)|Luigi Cossa]])