1994 (serie televisiva): differenze tra le versioni

serie televisiva italiana
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Versione delle 12:59, 31 ott 2019

1994 (serie televisiva)

Serie TV

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Titolo originale

1994

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno

2019

Genere drammatico, storico
Stagioni 1
Episodi 8
Ideatore Stefano Accorsi (da un'idea di)
Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo (soggetto)
Produttore Mario Gianani, Lorenzo Mieli
Regia Giuseppe Gagliardi
Sceneggiatura Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo
Rete televisiva Sky Atlantic
Sky Cinema 1
Interpreti e personaggi


1992, serie televisiva italiana creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo da un'idea di Stefano Accorsi.

  • Anche se ispirate a fatti realmente accaduti le storie narrate sono frutto della fantasia degli autori.
    Il ruolo dei personaggi, delle società, nonché delle organizzazioni esistenti, dunque, è stato liberamente rielaborato o romanzato, così come la loro partecipazione alle vicende immaginarie dei personaggi, inventati dagli autori.
    Qualsiasi collegamento con persone vissute o viventi, non esplicitamente individuate, perciò è puramente casuale. (Disclaimer iniziale)

Stagione 1

Episodio 1

  Citazioni in ordine temporale.

  • Ieri Berlusconi, ha chiesto con che faccia mi sarei presentato oggi a quest'incontro, dal momento che io sarei il mandante di un complotto contro Forza Italia... eccomi qua, con questa faccia. La faccia di una persona onesta. (Achille Ochetto)
  • Leonardo Notte: Cosa ne sai dell'articolo su L'Unità contro di me?
    Beppe: Ah, hai saputo?
    Leonardo Notte: Io vi querelo.
    Beppe: E per che cosa? Sono solo delle domande. Ed è giusto che gli elettori se le facciano. Ma poi ti preoccupi per un pezzo che esce su L'Unità, quando noi, adesso, lo tiriamo fuori, qua. Davanti a milioni di italiani.
    Leonardo Notte: Che cazzo dici?
    Beppe: Così impari, a fare il doppio gioco.
    Leonardo Notte: E te invece? Non eri l'uomo di D'Alema? Cosa ci fai con Ochetto, che è il suo peggior nemico?
    Beppe: Ma D'Alema non ha davvero voglia di vincere. Più che altro, ha voglia che gli altri perdano. Io invece, sono fedele al partito.
    Leonardo Notte [sorridendo ironicamente]: Vediamo se il partito sarà ancora fedele a te, quando sapranno che mi avrai raccontato della tangente Enimont botteghe oscure.
    Beppe: Ma che cazzo dici? Io a te non ti ho detto proprio niente... te lo stai inventando.
    Leonardo Notte: "Lo faccio crollare io il partito se mi gira." Ti ricordi?
    Beppe: Sì, la tua parola contro la mia...
    Leonardo Notte: Eh no... perché ho registrato tutto.
    Beppe: Seh... certo.
    Leonardo Notte: Non volevo usarlo... ma se mi costringi.
  • Leonardo Notte [al telefono]: Buonasera onorevole, sono Leonardo Notte... credo si ricordi di me.
    Massimo D'Alema: Come si permette di chiamarmi?
    Leonardo Notte: Lo so, non abbiamo buoni trascorsi... ma ora abbiamo un nemico in comune, il che forse ci rende amici, no?
    Massimo D'Alema: Ma cosa vuole?
    Leonardo Notte: Qualcosa da usare contro Ochetto nel confronto TV.
    Massimo D'Alema: Lei è davvero un uomo senza vergogna.
    Leonardo Notte: Senta sono solo uno che vuole la vittoria di Berlusconi quanto lei la sconfitta di Ochetto. Così lui si dimette e il posto di segretario è suo.
    Massimo D'Alema: Guardi sono reduce da una campagna elettorale bella e stancante, non ho davvero tempo per le sue trame da cortigiano di bassa lega, la saluto.
    Leonardo Notte: Ci pensi. Il confronto dura ancora un'ora. Onorevole... onorevole c'è ancora?
    Massimo D'Alema: Ma lei è nel torto, lo sa? Io voglio ardentemente la sconfitta di Berlusconi. Si vada a rivedere quello che ho detto nel mio comizio di ieri a Gallipoli: ho usato parole molto dure, feroci.
  • Silvio Berlusconi]: Non vi eravate lasciati voi due?
    Leonardo Notte: Lei mi aveva lasciato.
    Silvio Berlusconi: Ah sì?
    Arianna: In modo un po' brusco, lo ammetto.
    Silvio Berlusconi: Chissà che cosa aveva fatto 'sto disgraziato. Poi però si è pentita?
    Arianna: Sì. Gli avevo fatto troppo male.
    Silvio Berlusconi: Eh ma chi lo ammazza questo? Lei Notte? Se l'è ripresa. Neanche un po' d'orgoglio?
    Leonardo Notte: Avevo anch'io le mie colpe, diciamo.
    Silvio Berlusconi: Eh, il senso di colpa... il più grande collante in una relazione. Non lo sapevate?
    Leonardo Notte: La lascio in pace. Tre minuti eh, mi raccomando.
  • [Ad Arianna] Vorrei che anche mia moglie sorridesse così quando parla di me. (Silvio Berlusconi)
  • L'Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato da mio padre e dalla vita, la passione per la libertà. Se ho deciso di scendere in campo è perché sogno, ad occhi ben aperti, una società libera, dove non ci sia la paura, dove al posto dell'invidia e dell'odio ci siano la generosità, la tolleranza, il rispetto per la vita. Dove si combatta con la massima determinazione la corruzione, la criminalità, la droga... (Silvio Berlusconi)
  • Vi dico che possiamo, che dobbiamo, costruire insieme per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano. (Silvio Berlusconi)
  • [Dopo avergli fatto ascoltare la registrazione che lo riguarda] Leonardo Notte: Ora ci credi? Il mio nome non esce: né qui, né sul giornale. Altrimenti facciamo uscire anche questo.
    Beppe: Io per la trasmissione posso accontentarti. Ma come faccio a bloccare l'articolo?
    Leonardo Notte: È il giornale di partito o no? E su, Beppe. Ma te lo devo insegnare io?
  • L'onorevole Ochetto si presenta qui con la faccia rassicurante e una forza tranquilla, ma io non credo che possa stare molto tranquillo visto che il numero uno del PDS, l'onorevole D'Alema, ha dichiarato ai giornali che se vincono loro io dovrò riparare all'estero. E aggiungo che ultimamente ha raccontato qualcuno che se dovesse vincere il PDS, io verrei incarcerato perché ho dei contatti con la mafia per il riciclaggio del denaro sporco. (Silvio Berlusconi)
  • Beppe: Voglio sentire il nastro: tutto! Mi sono già fatto prendere per il culo una volta da te.
    Leonardo Notte: Tu blocca l'articolo: e te lo puoi ascoltare all'infinito.
    Beppe: Io sono riuscito a evitare che Ochetto ti smerdasse davanti a milioni di italiani.
    Leonardo Notte: Non mi basta.
    Beppe: Bé allora se mi devo sputtanare davanti a un giornalista come Montebello voglio vedere, che cosa c'hai davvero in mano.
    Leonardo Notte: Stai attento Beppe... è un attimo che lo do a Berlusconi.
    Beppe: Io ti conosco da vent'anni... e so due cose: che sei un gran pezzo di merda, ma non sei un infame. Quando potevi fare il mio nome per salvarti non l'hai fatto. Perciò anche ammesso che tu abbia registrato tutto quello che ti ho detto quella sera, io non credo che tu lo userai mai contro di me. Sbaglio?
    Leonardo Notte: Montebello hai detto? Ma è in studio, l'ho visto prima
    Beppe: Eh, vuoi andare a parlarci tu? Perché io non ci vado...
  • Leonardo Notte: Lo sa perché non sta andando come vuole? Perché non ha ancora capito cosa essere: il conquistatore o lo statista. È bloccato nel mezzo.
    Silvio Berlusconi: Io non lo mando in onda, in TV mia faccio quello che mi pare, porto via il pallone.
  • Leonardo Notte: Non lo dirò mai chi m'ha sparato.
    Marcello Dell'Utri: Bene. Allora si prepari a farsi ditruggere da quell'articolo.
    Leonardo Notte: E se non esce l'articolo?
    Marcello Dell'Utri: Lei è un uomo pieno di risorse.
    Leonardo Notte: Appunto. Sono sprecato per il posto che mi offrite.
  • Leonardo Notte: Io non c'ho voglia di sentirmi in colpa tutta la vita: tu sì?
    Arianna: Ma che dici?
    Leonardo Notte: Ma non capisci che stiamo insieme solo per punirci a vicenda?
    Arianna: Non ho capito, mi stai lasciando? Io lo so che hai rinunciato a quello che volevi per me. Tu mi ami, non mi puoi lasciare.
    Leonardo Notte: Ti ho salvata. Basta, Arianna.

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