Carlo Dossi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Note azzurre: Inserimento citazione
Riga 122:
*Tornando all'odio contro l'Austria, in Trentino quando si pronuncia il nome di [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]], lo si accompagna solitamente colla frase «per la disgrazia di Dio e distruzione de' suoi popoli imperatore». Vi ha rivalità fra trentini e tirolesi. I primi non vogliono saperne dell'espressione "Tirolo orientale" con cui si battezzò il loro territorio: e negli avvisi, ecc. mettono sempre «stabilimento... tale – nel Trentino», non mai «nel Tirolo». I cacciatori così detti tirolesi che formano il nucleo della guarnigione in Trentino, sono per la metà del paese, e sarebbero pronti, alle prime fucilate cogli italiani, a far fuoco addosso all'altra metà, i tirolesi. A Borgo, il teatro è solitamente vuoto. Le compagnie comiche quando vogliono riempirlo hanno però un mezzo infallibile: dare una produzione in cui si tratti di cose italiane o il cui autore sia un patriota. (n. 5218)
*L'idea della unificazione d'[[Italia]] e della sua costituzione a regno fu principalmente sparsa dai militari napoleonici, che, sciolto il grande esercito, tornarono ai loro focolari. (n. 5232)
*Quando si trattasse di rivendicare diplomaticamente Trento all'Italia si potrebbe citare a sostegno della tesi nostra anche questo fatto, quasi, sconosciuto – il fatto del riconoscimento dell'italianità di Trento per parte nientemeno di un imperatore tedesco. Difatti, Macchiavelli e Vettori ebbero incarico dalla Repubblica fiorentina di recarsi dall'imperatore di Lamagna per indurlo a venire in Italia a dare una pettinata a paesi nemici di Fiorenza. Sapendo che l'imperatore era in bisogno di denaro gli dovevano offrire 25.000 fiorini con facoltà di aumentare l'offerta fino a 50 mila. La legazione riuscì. L'imperatore si mise in viaggio. Metà della somma doveva, credo, pagarsi al momento della prima entrata in campagna, e l'altra metà alla prima città d'Italia che si fosse toccata. Arrivarono a Trento. L'imperatore chiese subito il resto della somma. I legati fiorentini s'informarono accortamente se si trovassero in terra italiana: risultò loro che il confine era a parecchie miglia da Trento verso Lamagna. E allora pagarono e l'imperatore fece probabilmente la sua brava ricevuta, riconoscendo così implicitamente l'italianità di Trento. (n. 5238)
 
 
*L'[[uomo]] che dice male delle [[Donna|donne]] dice male di sua [[madre]]. (n. 5294)
*Il torto di molti ladri in faccia al pubblico e alla giustizia è quello di non aver rubato abbastanza per celare il furto. (n. 5446)