Franco Cardini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Franco Cardini==
*Come fosse la [[Trento]] del primo decennio del XX secolo, e insomma subito prima della guerra che doveva "restituirla" (!) all'Italia, può sembrare strano e paradossale ma io – fiorentino e toscano di gente, credo, del medio Valdarno da parecchie generazioni (gente venute da Signa, forse al più lontano da Pescia in Valdinievole) – lo so abbastanza bene. Conosco un po' di cose su questa città di una trentina circa di migliaia di abitanti, che pure per quelli della regione doveva passare per una mezza metropoli se non altro perché l'aspetto di città, e non di paesone, ce l'aveva. E a dirglielo in una qualche misura, oltre alle belle e severe memorie dei suoi principi-vescovi che nei secoli l'avevano abbellita e all'impronta asburgica ch'era stata forte da quando, nel 1777, le prerogative del potere temporale erano passate all'imperatrice Maria Teresa, era la forte guarnigione dell'imperialregio esercito, forte di ben 3000 soldati che costituivano da soli il 10% della popolazione. Tra la popolazione italiana e gli austrotedeschi (ufficiali e funzionari di stato, soprattutto, oltre a qualche oste e a qualche sarto funzionali alla guarnigione) vigeva un rapporto di vicinato corretto, ma di segregazione reciproca. Non che, propriamente si odiassero: piuttosto s'ignoravano a vicenda.<ref>Da ''Un socialista in Trentino''; in Benito Mussolini, ''Il Trentino visto da un socialista'', La Finestra, Trento, 2003, p. III.</ref>
*Come si fa a parlare del sistema nato dal sistema [[illuminismo|illuministico]] come il migliore dei mondi possibili, quando sappiamo tutti che anche il comunismo e il nazismo sono figli dei Lumi? Si può anche dire che sono figli degeneri, va bene: ma quando si ha una casistica storica che ci mostra come non esistano sistemi ottimali, con quale ottica si continua a percorre questa strada? (citato in ''[http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/illuminismo_201109060839457730000.aspx L'illuminismo dei cattolici]'', ''Avvenire'', 6 settembre 2011)
*È la [[dignità]] che costituisce la base di un'autentica e non astratta uguaglianza: un'uguaglianza possibile e concreta, dal momento che quella assoluta e perfetta non esiste e se esistesse sarebbe orribile. (da ''[http://www.francocardini.net/Appunti/23.10.2005.htm Perché non dobbiamo più dirci cristiani (a meno di non esserlo)]'', ''www.francocardini.net'', 23 ottobre 2005)