Jakob Wassermann: differenze tra le versioni

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Inserisco una citazione , wikilink; modifiche. Da verificare: 'esostenza' , 'quotidianamentedall'infinita', 'Kirkhoven' .
+incipit
 
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==Citazioni di Jakob Wassermann==
*Inutile cercare l'oscurità. Dicono: guarda il vile, sta strisciando nel nascondiglio, spinto dalla sua cattiva coscienza. Inutile andare in mezzo a loro e porgere la mano. Dicono: come si permette di prendersi simili libertà, con la sua invadenza da [[Ebrei|ebreo]]? Inutile mantenere fede con loro, come compagno d'armi e come concittadino. Dicono: è un Proteo, capace di assumere il colore o la forma che vuole. Inutile aiutarli a strapparsi di dosso le catene della schiavitù. Dicono: senza dubbio ne ricava un guadagno. Inutile neutralizzare il veleno.<ref>Citato in [[Walter Laqueur]], ''La Repubblica di Weimar'', traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano, 1977, pp. 99-100.</ref>
 
==[[Incipit]] di ''Caspar Hauser o l'ignavia del cuore''==
I primi giorni d'estate – era l'anno 1828 – strane voci correvano a Norimberga su un uomo che veniva custodito nella Westnerturn del castello e che costituiva oggetto di stupore sia per le autorità sia per coloro ch'erano incaricati di sorvegliarlo.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
 
==''Etzel Andergast''==
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*Una delle leggi fondamentali cui vanno soggette le esistenze, è quella dell'incontro. In essa si rispecchia in modo precipuo la segreta [[volontà]] delle potenze superiori, cui noi diamo il nome di destino.
*Solo le pareti corporee fanno si che ciò che è mobile non si disperda, né esse sono più solide dell'ombra che proiettano: membrana che lotta aspramente contro l'onda di quel fluido. In realtà è forse il concetto di volto e forma, che si oppone al tempo; perciò, se ti guardi allo specchio, per un istante riesci orrendamente ignoto a te stesso, e il misterioso terrore che ti assale altro non è, se non l'improvviso lampo della certezza dell'illusione cui tu ti abbandoni senza posa sull'esistenza del tuo io.
 
{{NDR|Jakob Wassermann, ''Etzel Andergast'', traduzione di Alessandra Scalero, Edizioni Corbaccio, Milano 1932.}}
 
==''La terza esistenza di Giuseppe Kerkhoven''==
===[[Incipit]]===
 
Quando in un tragico giorno dell'autunno 1929, Giuseppe Kerkhoven ebbe toccato il fondo della disperazione per aver scoperto che la sua diletta moglie lo aveva tradito col suo giovane allievo ed amico Etzel Andergast, nel quale egli riponeva la più assoluta fiducia, al primo momento non gli parve possibile di poter continuare la sua abituale esistenza.<br>La scossa era stata tanto più crudele perché, da parecchi anni, egli si credeva al riparo dai colpi del destino. Oppresso quotidianamentedall'infinita miseria umana, a poco a poco aveva dimenticato se stesso. Nel suo programma, non aveva preveduto che la sventura potesse un giorno colpirlo ed abbatterlo. La sorte era divenuta per lui una nozione astratta, e questa idea gli aveva ispirato un'incrollabile fermezza, incrollabile e illusoria, se n'era poi accorto; come se la privata disgrazia, le sofferenze personali, il dolore individuale per lui non fossero più esistiti. Dedicandosi corpo ed anima ai suoi malati, Kirkhoven si era estraniato da se stesso al punto di non essere più mosso se non da impulsi esteriori: Aveva guidato così a lungo il destino degli altri, da non sapere più che cosa si prova quando si cade sotto le ruote. Ed ecco che aveva l'occasione di riflettere alla differenza che c'è tra una ferita che si cura come medico e una piaga in cui scorre tutto il sangue del proprio cuore.
 
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*[...] la [[maternità]] è un carcere in cui vien chiusa la donna perché sia al riparo dalle tentazioni. (p. 9)
*La [[donna]] non è un oggetto di scambio e non può toccare al primo venuto a titolo di possesso temporaneo; sarebbe uno sconvolgere l'ordine, scuotere un'istituzione sacrosanta, distruggere la base della famiglia e della vera comunità coniugale. (p. 19)
 
{{NDR|Jakob Wassermann, ''La terza esistenza di Giuseppe Kerkhoven'', traduzione di C.S. Inisca, Dall'Oglio editore, Milano, 1947.}}
 
==Note==