Oswald Mosley: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Oswald Mosley==
*Ed una delle ragioni per cui, contrariamente al giudizio di molti fascisti in Italia, mi sono subito, sin dal giorno del mio arrivo qui<ref>Grandi fu ambasciatore d'Italia nel Regno Unito dal 1932 al 1939.</ref>, fermato con simpatia su Oswald Mosley è perché Mosley mi è apparso come l'espressione di una «novità» assolutamente impreveduta in Inghilterra, dove nessuno, non dico «osa» ma neppure si immagina di poter venir meno ai canoni di quel patriottismo tradizionale vittoriano, che è tuttora in Inghilterra quello che il culto del Risorgimento è stato sino a poco tempo fa per l'Italia, l'insegna «Al vero patriottismo»... Mosley se ne frega della Regina Vittoria, e questo dice e questo stampa, fra le orecchie scandalizzate di tutti e dichiara di voler ripescare l'Inghilterra dei Tudor, d'Enrico VIII e di Elisabetta, l'Inghilterra non «natural» bensì settaria, che mangiava i vitelli allo spiedo, che {{sic|mannaiava}} la gente, che coltivava la terra, che pirateggiava sul mare. ([[Dino Grandi]])
 
*Il movimento antifascista inglese ed europeo era neutralizzato più o meno largamente da uno filofascista, ugualmente inglese ed europeo. Professioni filofasciste furono fatte non solo da Churchill, ma da LLoyd George: e in Inghilterra era sorta fin dal febbraio 1933 la ''British Union of Fascists'' di Oswald Mosley, che nell'aprile si recò a Roma. ([[Luigi Salvatorelli]])
 
*Quando finalmente Mosley entrò da Laure, eran quasi le quattro del pomeriggio. Nicolson ed io avevamo già bevuto cinque o sei Martini, e avevamo cominciato a mangiare; non ricordo più quel che stavamo mangiando, né di che cosa ci mettemmo a discorrere, ricordo soltanto che Mosley aveva una testa molto piccola, una voce dolce, che era alto, altissimo, magro, indolente, un po' curvo, e che, per nulla dispiaciuto anzi perfettamente soddisfatto del suo ritardo, «on n'est jamais pressé quand il s'agit d'arriver en retard» disse, non per scusarsi, ma per farci intendere che non era così stupido da non capire che era giunto in ritardo. Nicolson ed io ci mettemmo subito d'accordo con un'occhiata, e, per tutta la durata della colazione, Mosley non ebbe neppure il più lieve sospetto che ci fossimo messi d'accordo per prenderci gioco di lui. Mi parve che fosse largamente dotato di ''sense of humour'': ma, come tutti i dittatori (Mosley non era se non un pretendente alla dittatura, aveva però, senza alcun dubbio, ahimè, la stoffa del perfetto dittatore, e si sa di che lana è fatta quella stoffa!) non sospettava neppur lontanamente che si potesse prendersi gioco di lui. ([[Curzio Malaparte]])