Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 31:
*Tutto quello che posso dire è una parola, perché è impossibile guardare qualsiasi cosa che non sia la Regina! Le Ebe e Flora, le Elene e le Grazie apparirebbero solo come donne di strada al suo cospetto. A riposo, in piedi o seduta, è la statua della bellezza; se si muove, è la grazia stessa. ([[Horace Walpole]])
*Una donna che non aveva se non gli onori senza il potere, una principessa straniera, il più sacro degli ostaggi, trascinarla dal trono al patibolo, attraverso ogni sorta d'oltraggi, vi è in ciò qualcosa di peggio del regicidio. ([[Napoleone Bonaparte]])
===[[Léon Bloy]]===
*Maria Antonietta nacque il Giorno dei Morti. La Chiesa cantava l'Ira e le assise tremende del Giudice Giusto. I santuari cattolici tutti echeggiavano delle lamentazioni dei vivi che pregavano per i defunti. Maria Antonietta, la bionda ''Cavaliera'' di una Morte più spaventosa e più bella della simbolica falciatrice di Alberto Dürer, Maria Antonietta, arciduchessa del Sacro Impero dei Sette Dolori, venne alla luce del giorno in quel lutto dei giorni, precipitandosi dal seno materno alle fasce funebri del suo destino. I suoi primi vagiti dovettero sembrare un eco della Sequenza terribile, e mai quest'eco si spense nella sua povera anima.
*Il Libro, il Trono, il Giudice, la sicurezza precaria dei giusti, lo stupore sovrumano della natura e della morte: fu questo il canto della natività, questo l'epitalamio eseguito in un tristissimo modo minore, nell'oscurità della notte nuziale, dall'invisibile coro delle centotrentadue persone calpestate in piazza Luigi XV. Quando la Regina di Francia andrà a farsi assassinare, potrà udirlo un'ultima volta, e sarà l'epitalamio delle nozze eterne al suo ingresso nei cieli. Davvero allora sarà venuto il giorno delle lacrime, del cuore contrito come cenere, della separazione dai maledetti e della speranza erta verso Dio, come torre solitaria, nella fiamma inestinguibile dell'olocausto!
|