Sandro Veronesi: differenze tra le versioni

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*[[Paolo Montero]]. Egli non odiava, era odiato. Non retrocedeva, faceva retrocedere. Non dimenticava, non sarà dimenticato.
 
==[[Incipit]] di ''XY''alcune opere==
===''Un dio ti guarda''===
Io sono ancora lì. La mia testa, il mio cuore, il mio corpo e tutto ciò che ho avuto di senziente sono sempre rimasti lì. E ora che sono morta posso dirlo: la mia anima è lì – forse c'è sempre stata. Io sono nata per vivere quell'ora e mezza.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
 
===''XY''===
Borgo San Giuda non era nemmeno più un paese, era un villaggio. Settantaquattro case, di cui più della metà abbandonate, un bar, uno spaccio di alimentari e la chiesa con la sua canonica – spropositate, in confronto al resto. Fine. Niente giornalaio, niente barbiere, niente pronto soccorso, niente scuola elementare: per tutto questo, e per gli altri frutti della civiltà, bisognava andare a Serpentina, oltre il bosco, oppure a Doloroso, a Massanera, a Gobba Barzagli, a Fondo, a Dogana Nuova, o addirittura giù a Cles. Però c'era un fabbro, per dire, Wilfred, che faceva i chiodi a mano e sembrava Mangiafuoco, e un cimitero con oltre trecento tombe. Vivere lì non aveva senso, ma ci vivevamo in quarantatré – anzi, in quarantadue, da quando era morto il vecchio Reze'. Era un posto che non esisteva quasi, e nessuno riuscirà mai a capire perché quello che è successo sia successo proprio lì, dove non succedeva niente.