Fanny e Alexander: differenze tra le versioni

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*E la donna in lacrime, piena di nostalgia, si ricompone e ritorna a essere la donna di sempre. Ognuno deve recitare la sua parte. C'è chi la fa piuttosto male e c'è invece chi riesce a farla molto bene. Io appartengo alla seconda categoria.<!--0.40.40 della versione da 180 minuti--> ('''Helena Ekdahl''')
 
*E adesso...Vorrei vedere Alexander... ('''Oscar Ekdahl''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}}
 
*{{NDR|Monologando col fantasma del defunto figlio Oscar}} Era così bello essere incinta. Me ne infischiavo davvero di cuore del teatro. Del resto, si recita sempre un ruolo. Ci sono parti divertenti e altre meno. Io faccio la mamma, poi Giulietta, Margherita, poi mi trovo a fare la vedova e la nonna. Una parte succede all'altra, l'importante è non tirarsi indietro. Ma dov'è andato a finire tutto questo?<!--1.42.00--> ('''Helena Ekdahl''')
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*«Tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile. Il tempo e lo spazio non esistono. Su una base insignificante di [[realtà]] l'[[immaginazione]] fila e tesse nuovi disegni.» ('''Helena Ekdahl''' legge ad Alexander ''Il sogno'' di [[August Strindberg]])
 
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