Pulcinoelefante: differenze tra le versioni

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*Nei primi anni Cinquanta, editore ventenne, pubblicavo due, tre, quattro volumetti all'anno del poeta americano [[Ezra Pound]] [...]. Tanto mi agitavo che il critico letterario Enrico Falqui (il "notaro" della letteratura italiana del Novecento) lo definì il "Garibaldi" delle edizioni Scheiwiller: 1954, l'editore era allora minorenne ed Ezra Pound vuol dire per me, i miei vent'anni. Anche il mio amato Pulcinoelefante ha il suo "Garibaldi", solo che invece di Peppino ha ''una sua'' Garibaldi, che non è Anita ma Alda: [[Alda Merini]], la Garibaldi delle Edizioni Pulcinoelefante. Che multicolore fiume di libriccini garibaldini, cioè meriniani, è riuscito a realizzare [[Alberto Casiraghi]]: un fiume di aforismi e poesie, che scorre ininterrotto dal n. 237, ''Il poeta'', Gennaio 1992, in 18 copie. Un torrente in piena, un fiume straripante, un mare di Merini: coloratissimi, simpaticissimi, poeticissimi libriccini, tutti stampati manualmente dal devoto editore-stampatore Pulcinoelefante ''alias'' Alberto Casiraghi. Un mare di Merini; prima stampate artigianalmente su un tirabozze, e dal '95 su una macchina Audax-Nebiolo: per poter farla entrare in casa a Osnago (Lecco) ha addirittura sfondato la porta e un po' di muro di casa... ([[Vanni Scheiwiller]])
*Un bel matto di editore il "Pulcinoelefante". Da invidiare con simpatia perché in fondo, sono parole sue, è il panettiere degli editori: l'unico che stampi in giornata. ([[Vanni Scheiwiller]])
*Una scultura raffigura un albero con un nido e un elefante su un ramo, a richiamare il nome Pulcinoelefante, "nato per caso da un disegno quando ero ancora ragazzo" e diventato un "ossimoro editoriale" che in maniera ostinata (e inspiegabile) resiste, fuori dalle leggi del mercato e indifferente alle regole della distribuzione (le edizioni si trovano solo da alcuni librai affezionati, come le milanesi Libreria del Corso e galleria l'Affiche). In una stanza c'è l'archivio delle edizioni che, nate nel 1982, sono arrivate a quota ottomila titoli. Anzi 8001: [[Alberto Casiraghi|Casiraghy]] ha appena "sfornato" il libro del giorno con una frase del cabarettista e "poeta catartico" Flavio Oreglio: «Gutemberg era di umore variabile, per questo inventò i caratteri mobili». ([[Severino Colombo]])
 
==Bibliografia==