Andrea Emo: differenze tra le versioni

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*La Musa [[Clio]] suona la sua lira, melodiosa come la memoria, assisa su una spaventevole montagna di cadaveri – essa tenta di evocare, dai defunti dei secoli defunti, delle figure più viventi di quelle di noi attuali. (p. 36)
*Gli spiriti della [[notte]] sono i figli delle tenebre e dell'abisso, sono gli arcangeli della disperazione, oppure sono i sogni della salvezza? (p. 52)
*Il bambino che deve essere iniziato alle lettere apprende, per cominciare, le [[vocale|vocali]] – il fondamento apparentemente solido ed evidente di un sottostante mistero – tutte le catacombe inestricabili dei misteri, delle oscurità, delle solitudini. Ogni evidenza ha un inesplorato sottosuolo – la vocale è la pace e il colore del Verbo; le cinque stagioni del Verbo, lo spettro [[Isaac Newton|newtoniano]] del Verbo; appena inquinato nei dittonghi in lingue non abbastanza meridionali, non abbastanza solari. Ma il Verbo non può rimanere vocale, deve divenire verbo anche nel senso grammaticale della parola – comincia così il mistero delle consonanti che non hanno fondamento, sono impronunziabili se non alleate alla stabilità arcaica della vocale. (pp. 73-74).
 
==Note==