Giorgio Bocca: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Giorgio Bocca: L'Italia paese antico
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*Se ripenso ai raduni di quella nazionale nella mia città, a Cuneo, faccio fatica a credere in tanta modestia. La imponeva [[Vittorio Pozzo]], un tipo di alpino e salesiano arrivato chissà come alla guida degli azzurri senza essere né un allenatore di professione né un burocrate dello sport ma semplicemente un piemontese risorgimentale ciecamente convinto delle virtù piemontesi. Uno di quelli per cui la parola sacra è "ël travai".<ref name=pozzo>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/07/la-valigia-di-meazza.html La valigia di Meazza]'', ''la Repubblica'', 7 luglio 2006.</ref>
*Se una squadra di calcio vince tutto per settant'anni e ha alle spalle un gigante industriale, non ha bisogno di chiedere dei favori perché tutti sono pronti a farglieli, si crea un tale incantamento che i tifosi, la gente comune se ne fa un'immagine diversa e migliore di quella reale, un'immagine superiore persino alla lotta di classe, con il [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] juventino, e il siciliano [[Pietro Anastasi|Anastasi]] diventato l'idolo degli operai piemontesi del Lingotto. Ma la fame dell'oro era già forte nella [[Juventus Football Club|Juventus]] del [[Quinquennio d'oro|quinquennio dei cinque campionati consecutivi vinti]]. Ricordo un allenatore austriaco, Sturmer, mi pare, che quando andai a Torino per fare un provino alla Juventus si informava del mio rapporto con il denaro, mi metteva in guardia dal diventare avido come il terzino Rava o come i sudamericani Monti e Cesarini, ma io non capivo di che parlasse: la Juventus per un ragazzo di provincia era un sogno, una riunione di tutte le virtù sportive e civili.<ref name=padro/>
*Siamo l'unico paese moderno in cui un sistema politico, il [[fascismo]], dato per morto e sepolto il 25 aprile 1945, ha visto tornare al governo nel 1994 un partito neo o postfascista che ne ha ereditato direttamente idee, costume, forme.<ref>Da ''Il filo nero'', Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1995, ISBN 88-04-40092-7, cap. I, p. 9.</ref>
*So solo che [[Indro Montanelli|Montanelli]] è fatto così: un maestro di giornalismo che ogni tanto s'impenna con qualcuna delle sue bizzarrie.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/gennaio/23/Bocca_Montanelli_duello_causa_Orlando_co_0_9301231146.shtml Bocca e Montanelli a duello causa Orlando]'', ''Corriere della sera'', 23 gennaio 1993.</ref>
*{{NDR|Su [[Dino Buzzati]]}} Sta oggettivamente dalla parte di coloro i quali vogliono che tutto stia fermo com'è per non perdere uno solo dei loro privilegi.<ref>Citato in Pierluigi Battista, [http://www.corriere.it/cultura/11_luglio_11/battista-autori-senza-ideologia_5f875590-abc8-11e0-a665-5070e23b7a33.shtml ''Da Buzzati a Flaiano autori senza ideologia''], ''Corriere.it'', 11 luglio 2010.</ref>