Vanni Scheiwiller: differenze tra le versioni

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*Eppure è cominciato quasi per gioco, nel 1951, io liceale aspirante giocatore di tennis: mio padre Giovanni Scheiwiller, figlio di quel Giovanni che fu tra i primi collaboratori del grande Ulrico Hoepli, venendo verso il 1880 a Milano dal Cantone di San Gallo era allora direttore della Hoepli, e stanco e sfiduciato della sua piccola casa editrice del sabato e della domenica (Passatempo 1925-1944 aveva intitolato un suo cataloghino) mi chiese a bruciapelo se volevo continuare io: «Sì, papà». Il tennis perse un mediocre giocatore e l’editoria italiana si guadagnò il suo editore "inutile", di libri e microlibri, non tascabili ma taschinabili.<ref>Da ''[http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000002233290 I miei libri, così liberi e inutili]'', ''Cinquantamila.Corriere.it'', 24 marzo 2013.</ref>
*{{NDR|Su [[Marco Pola]]}} Il secondo volume, che è stato ricordato anche stasera, è ''Veronica dei paesi'' e uscì nel '76 in una collana, «Poeti», volumetti che stanno ancora in una mano: «taschinabili» questi libretti. Aveva la copertina blu. Erano poesie in dialetto di Trent e nel rapporto verso il grande amico, io privilegiavo sempre le sue poesie in dialetto e di questo Pola un pochettino ne soffriva, perché sempre si è più affezionati al figlio più debole, al figlio malaticcio, mentre sostenere la poesia in dialetto era ovvio, tanto era bella e splendente. [...] Questo volumetto azzurro uscì con la data del 29 agosto, per festeggiare il compleanno e i 40 anni di poesia dell'amico Marco Pola: «Viaggiatore del tempo e dell'amore, Pola ancora una volta (e questo è il suo 19° libro di versi, pensate dal '76 ne ha scritti ben altri) offre ad amici ed estimatori, anche a credito, le sue poesie come ''prugne madure'', una occasione il 29 agosto 1976 per legarci di più alla sua opera e per sentirci con lui ''su sta tera remenga e sospirada che brusa come na girandola sgiaventada en te l'aria''». Era appunto il 4 agosto 1976 e firmavo questa cartolina di auguri da Brunnenburg, il castello della figlia di [[Ezra Pound]].<ref>Da ''Ricordo editoriale di Marco Pola''; in ''Poesia dialettale e poesia in lingua del Novecento <small>Intorno all'opera di Marco Pola</small>'', a cura di Anna Dolfi, All'insegna del Pesce d'oro, Milano, 1994, p. 227. ISBN 88-444-1270-5</ref>
*Nei primi anni Cinquanta, editore ventenne, pubblicavo due, tre, quattro volumetti all'anno del poeta americano [[Ezra Pound]] [...]. Tanto mi agitavo che il critico letterario Enrico Falqui (il "notaro" della letteratura italiana del Novecento) lo definì il "Garibaldi" delle edizioni Scheiwiller: 1954, l'editore era allora minorenne ed Ezra Pound vuol dire per me, i miei vent'anni. Anche il mio amato [[Pulcinoelefante]] ha il suo "Garibaldi", solo che invece di Peppino ha ''una sua'' Garibaldi, che non è Anita ma Alda: [[Alda Merini]], la Garibaldi delle Edizioni Pulcinoelefante. Che multicolore fiume di libriccini garibaldini, cioè meriniani, è riuscito a realizzare [[Alberto Casiraghi]]: un fiume di aforismi e poesie, che scorre ininterrotto dal n. 237, ''Il poeta'', Gennaio 1992, in 18 copie. Un torrente in piena, un fiume straripante, un mare di Merini: coloratissimi, simpaticissimi, poeticissimi libriccini, tutti stampati manualmente dal devoto editore-stampatore Pulcinoelefante ''alias'' Alberto Casiraghi. Un mare di Merini; prima stampate artigianalmente su un tirabozze, e dal '95 su una macchina Audax-Nebiolo: per poter farla entrare in casa a Osnago (Lecco) ha addirittura sfondato la porta e un po' di muro di casa...<ref>Da ''Miniedizioni per "libridinosi"''; in ''Edizioni Pulcinoelefante <small>Catalogo generale 1982-1996</small>'', All'insegna del Pesce d'oro, Milano, 1997, pp. 9-10.</ref>
*{{NDR|[[Ho Kan]] è}} Silenzioso, modesto, irriducibile; da anni lo ammiro perché mi insegna la grande pittura senza immagine: da ascoltare prima ancora di vedere. Una pittura che non grida mai.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/news/mia-cina-ritrovo-sui-navigli.html La mia Cina la ritrovo sui Navigli]'', ''il Giornale.it'', 30 gennaio 2006.</ref>
*Un bel matto di editore il "Pulcinoelefante". Da invidiare con simpatia perché in fondo, sono parole sue, è il panettiere degli editori: l'unico che stampi in giornata.<ref>Citato in ''Edizioni Pulcinoelefante <small>Catalogo generale 1982-2004</small>'', a cura di Giorgio Matticchio, Libri Scheiwiller, Milano, 2005.</ref>