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*I modelli di comportamento del '68 hanno mutato il costume, questo si sa: ma lo hanno mutato in profondità e così – sradicando, con il concorso di altri fattori, la struttura della famiglia – hanno contribuito a indurre la crisi, la crisi della civiltà. Per il '68 non intendo, naturalmente, la spinta politica, ma quel complesso di modelli culturali e di costume, in parte di origine americana, in parte di origine europea, che si sono diffusi sul nostro continente a partire dal 1963, dalla famosa «Rivolta di Berkeley». ([[Sabino Acquaviva]])
*Il '68 è stato una guerra civile. Io non ho commesso reati di sangue. Ma ero disponibile. Mica io solo. Tutti quegli stronzi che adesso dicono: "Io venivo solo alle manifestazioni, ero contrario alla violenza", dicono il falso! Quando passavamo noi della Volante Rossa, tutti 'sti compagni battevano le mani!. ([[Antonio Pennacchi]])
*Il '68 ha distrutto l'estetica introducendo una finta controcultura politically correct in base alla quale basta essere un’esquimese lesbica per valere di più come scrittrice. ([[Harold Bloom]])
*Il Beaubourg era figlio della rivolta studentesca. Quella che avevo vissuto a [[Milano]] prima del ‘68, quando di giorno lavoravo nello studio di Franco Albini, un genio, e di notte occupavo l’università, con [[Camilla Cederna]] che ci portava i cioccolatini. E quella vissuta dopo il ‘68, quando stavo a [[Londra]], le gonne erano sempre più corte e i capelli più lunghi. A [[New York]] vedo abbastanza spesso [[Philip Roth]] e ho scoperto che eravamo amici a Londra in quegli anni. ([[Renzo Piano]])
*Il cancro [[Adolf Hitler|hitleriano]] venne estirpato dai medici in modo tale che venisse asportato non soltanto il tumore, ma anche le funzioni vitali. Soltanto nel 1968, la data simbolica dell'avvento al potere nel mondo della piccola borghesia, si videro gli effetti della grande distruzione hitleriana. Il paziente è vivo, ma anche morto. Non ha cuore, non ha cervello, non ha stomaco, non ha nervi, non ha sesso, non ha orgoglio, non ha reazione di sorta. ([[Renaud Camus]])
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*Una volta passato il primo momento di curiosità, una volta stufo delle buffonate, il maggio '68 mi ha disgustato. Perché non ammetto che si taglino degli alberi per fare delle barricate (alberi, cioè vita; una cosa che va rispettata), che si trasformino in pattumiere luoghi pubblici che sono un bene e una responsabilità per tutti, che si coprano di graffiti degli edifici, universitari o meno; né che il lavoro intellettuale e la gestione delle istituzioni vengano paralizzate dalla logomachia. ([[Claude Lévi-Strauss]])
*Vedevo una generazione, una bella fetta di generazione almeno, persa dietro certi incantatori di serpenti che perseguivano i loro obiettivi senza scrupoli. Anche a destra, badi. E tanti ragazzi ci sono andati di mezzo, giocandosi la vita propria e spesso anche quella altrui. ([[Nicola Pietrangeli]])
*Il '68 ha distrutto l'estetica introducendo una finta controcultura politically correct in base alla quale basta essere un’esquimese lesbica per valere di più come scrittrice. ([[Harold Bloom]])<ref>{{Cita web|url=http://www.minimaetmoralia.it/wp/il-lamento-di-bloom/ |titolo=Intervista sul ''Corriere della Sera'' di Alessandra Farkas ad Harold Bloom |editore=minimaetmoralia |accesso=17 ottobre 2019}}</ref>
 
===[[Giorgio Amendola]]===
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*Fu proprio quella rivoluzione culturale, che univa una generazione di ragazzi e ragazze, a innescare poi la consapevolezza dei limiti politici e teorici del movimento dove, nonostante tutto, si riproducevano le odiose gerarchie patriarcali e sessuali.
*La critica che colpiva al cuore dell'istituzione accademica era anche una rivolta contro il sistema sociale ed economico, ed è per questo che quel movimento traeva subito un terreno di lotta comune con i giovani operai della fabbrica. All'ordine del giorno c'era la liberazione dell'uomo (meno delle donne).
*La politica messa in campo allora dal movimento femminista ha dato buone idee e buoni frutti, testimoniati dalle leggi (divorzio, aborto, violenza sessuale) che oggi sono patrimonio collettivo del Paese, anche di quella parte che non le condivise.
 
==Note==