António de Oliveira Salazar: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+ Sezione Note.
Riga 27:
*«''I Paesi felici''», aveva detto un giorno Antonio Oliveira de Salazar, «''non hanno storia''». Salazar si riferiva al Portogallo, e certo esagerava perché è difficile, molto difficile, poter definire il Portogallo un Paese felice. Il trentacinque per cento della popolazione è analfabeta, il reddito annuale pro capite è di centoquarantacinquemila lire, forse il più basso d'Europa. Ma lì dove aveva ragione era quell'affermare che il Portogallo non ha avuto in questi decenni, e non ha ora, «storia». La sua storia è ferma a quel giorno del 1929 in cui i militari al potere, incapaci di venire a capo della crisi economica che minacciava il Paese, richiamarono a Lisbona il giovane professore dell'Università di Coimbra Oliveira Salazar.
*Nessuno parla del «dopo Salazar». Non si parla neppure nei caffè del Chado e del Rossio, i luoghi di ritrovo della borghesia liberale, dove Salazar aveva sempre tollerato (limitandosi a infittire le reti dei confidenti della polizia, i «bufos») che si raccontassero le storielle contro il regime e si facesse qualche critica. Dopo aver detto per anni che il futuro del Portogallo, un futuro migliore del presente, era legato all'evento biologico della morte di Salazar, gli «avocados» e gli intellettuali sembrano spaventati che l'evento sia ormai così vicino.
 
==Note==
<references />
 
==Altri progetti==