Martino Aichner: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*«[[Carlo Emanuele Buscaglia|Buscaglia]] sarà qui all'una, non sbaglia di un minuto. Mettiti al bar e aspetta». Seguo il suggerimento del collega e all'una mi trovo di fronte all'uomo che desideravo e temevo di conoscere: nato a Novara nel 1915, Carlo Emanuele Buscaglia aveva allora 26 anni. Alto robusto, dal viso regolare, con una leggera fossa sul mento, uno sguardo tagliente che aggrediva l'interlocutore con una espressione decisa e più vecchia della sua giovane età. Aveva gli anni in cui un giovane comincia a cercare la propria strada e lui la sua l'aveva già trovata e percorsa rapidissimamente, quasi tutta. Era l'asso degli aerosiluranti italiani e probabilmente anche di tutti i belligeranti, con 26 azioni di siluramento; 26 volte nel fuoco di sbarramento con un coraggio sostenuto da un senso del dovere senza limiti. «Sono il sottotenente Martino Aichner assegnato al suo reparto; vengo dalla scuola di Gorizia.» (p. 19)
*Italo Balbo aveva creato con larga autonomia il ministero dell'Aeronautica, con il prestigio di quelle formidabili crociere atlantiche che costituirono un modello mai superato di capacità e di precisione organizzativa e aprirono praticamente gli oceani ai voli commerciali. L'aeronautica italiana era nata nel 1923: non aveva retaggi, tradizioni, antenati. Italo Balbo imboccò subito la via moderna dell'efficienza tecnica, delle trasvolate di massa, dei record: nel pantano dell'inefficienza delle forze armate, con poche doverose esclusioni, il ministero dell'Aeronautica emergeva imponente, non solo come mole di edificio, ma soprattutto come modernità di impianti ed efficienza operativa. (p.21)
*Sto controllando la "conta" delle lenzuola che un aviere accatasta lungo il muro di una camerata, quando entra il comandante con altri due ufficiali. Riconosco subito [[Carlo Faggioni|Faggioni]] che era stato mio istruttore alla scuola di Aviano; gli vado incontro ed egli mi spalanca il suo sorriso a bocca larga e mi abbraccia cordialmente; poi giratosi verso l'altro tenente alto, magro, col viso angoloso che avevo visto da qualche parte, mi presenta: «Questo è il pivello che mi ha portato via il record di "bassezza" e questo», dice a me in tono canzonatorio, «è il tuo comandante di squadriglia, il "Signor" tenente Giulio Cesare Graziani». (p. 25)
*Di [[Carlo Emanuele Buscaglia|Buscaglia]] tutti in aviazione conoscono le imprese: dalla prima azione italiana di aerosiluramento compiuta nel porto di Alessandria il 16 agosto 1940 (con gli altri capiequipaggio: Dequal, Fusco, Melley, Robone e Copello; allora solo Dequal e Buscaglia riuscirono a sganciare, purtroppo senza risultato perché i siluri si insabbiarono nei bassi fondali del porto) a quella del 17 settembre 1940 in cui Buscaglia (che aveva in equipaggio Copello, Meroni e Donati) in coppia con Robone (che aveva a bordo Galimberti, Marazio, Mauri e Sabatini), silurano e colpiscono, in azione notturna al chiaro di luna, l'incrociatore ''Kent''. È il primo successi degli aerosiluranti italiani subito ammesso dall'ammiraglio Cunningham: per un anno il ''Kent'' resterà in cantiere per riparare i danni. (p. 25)