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==''Guida di Roma''==
*Tutta [[Roma]], sia architettonicamente sia nel modo di vivere della gente, è un palinsesto. A prima vista alcuni settori della città danno l'impressione di essere del tutto moderni, oppure di appartenere a un ben definito periodo storico, ma basta che si guardi più da vicino e si resta sbalorditi davanti al rivelarsi di strati diversi di civiltà che ci fanno ripercorrere a ritroso il cammino attraverso i secoli. Più che in qualsiasi altro luogo di Roma, questo appare evidente sul [[Campidoglio]]. Il Campidoglio, infatti, sembra dotato della virtù della «macchina del tempo» di Wells; sorgendo come un isola di pace al disopra del frastuono assordante di piazza Venezia, nel cuore della città, esso è capace di ricondurci lentamente, attraverso le varie epoche, sino ai tempi in cui Roma emerse per la prima volta dal raggruppamento dei villaggi di pastori situati sui {{sic|Sette Colli}}. (1 - Il Campidoglio, p. 13)
 
*{{NDR|[[Piazza Colonna]] di Roma}} Il carattere della piazza ha subito trasformazioni totali durante i secoli XVIII e XIX. Nel secolo XVIII la [[Colonna di Marco Aurelio|colonna di Marc'Aurelio]] era completamente circondata da stufe sulle quali veniva abbrustolito il caffè che serviva per l'intera popolazione della città. La piazza era inoltre piena di bancarelle dove si vendevano frutta e bibite; queste poi vennero sostituite dai caffè di grido, dove si davano convegno i giovanotti eleganti dell'Ottocento, specialmente verso sera, quando tutta la «Roma bene» transitava in carrozza per il Corso. (4 - Da piazza Venezia a piazza Colonna, p. 95)
 
*Dal 1871, il [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]] è sede dell'ambasciata di Francia. In seguito a un eccezionale accordo economico tra i governi francese e italiano, il palazzo venne ceduto in cambio di un palazzo parigino, con l'obbligo di pagare un affitto simbolico di una lira ogni novantanove anni. Ci si chiede cosa avrebbe pensato l'ideatore del palazzo Alessandro Farnese (poi papa Paolo III, (1534-1549) di un simile baratto. Persino la sua immensa fortuna risentì delle spese sostenute per questo palazzo, al punto che, dopo l'inizio, nel 1514, i lavori furono presto interrotti, provocando la celebre pasquinata «Date elemosine per la costruzione dei Farnese», posta sull'impalcatura. (6 - Da Sant'Andrea della Valle a Palazzo Spada, p. 134)
 
==Bibliografia==