Aeroplano: differenze tra le versioni

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*L'aereo è forse l'oggetto più bello che l'uomo ha inventato, io conosco ogni tipo di aereo, quando esce un nuovo modello vado subito a leggere quale velocità può raggiungere, e quale modifica è stata fatta al motore. ([[Virna Lisi]])
*L'ultima posizione certa era ''Abeam Boa'', un punto mitico sulla carta una decina di miglia a est di Bologna sulla verticale di piccoli agglomerati di case tutti uguali, poteva essere Budrio o Medicina o San Lazzaro di Savena, sui tetti non ci sono i nomi dei paesi, nessuno ha esaudito il desiderio di Rodčenko per il quale i tetti avrebbero dovuto essere la facciata delle case rivolte verso il cielo, affinché le case offrissero agli aeroplani qualcosa di meglio della monotonia delle tegole; questo accadeva negli anni Trenta, da allora il tetto come facciata non si è realizzato, i tetti sono tutti uguali, uguali i paesi senza nome sui [[tetto|tetti]], ed è così che ti sei perso, mentendo all'Ente su un riporto. ([[Daniele Del Giudice]])
*La corsa di [[decollo]] è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l'avevi sentita così, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l'aeroplano prorompe, non è più terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di là, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre così, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su s'acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino. ([[Daniele Del Giudice]])
*Non c'è un momento preciso né un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall'abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un aeroplano senza passeggeri, senza piloti, senz'altri che non sia tu stesso, come nel peggiore dei sogni. Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare al posto vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolata rappresentazione del vuoto assoluto, la più struggente sensazione d'abbandono. Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia: qualcuno venga a prendere l'aeroplano che stai lasciando lì, allineato all'inizio della pista per il tuo primo decollo da solo. Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole. Ma con quale coraggio? ([[Daniele Del Giudice]])
*''Prendere di notte un aeroplano | volare ed andare lontano | andare senza muovere niente.'' ([[Ron]])