Georges Bataille: differenze tra le versioni

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'''Georges Bataille''' (1897 – 1962), scrittore, antropologo e filosofo francese.
 
==CitazioneCitazioni di Georges Bataille==
*Non posso considerare [[Libertà|libero]] un essere che dentro di sé non nutra il desiderio di sciogliere i legami del [[linguaggio]].<ref>Da ''Tradurre Bataille: la lingua del Collegio di Sociologia''. "Nota" di Marina Galletti in ''Il Collegio di Sociologia'', pag. XXIX.</ref>
*Il sacro è l'agitazione prodiga della vita che, per durare, l'ordine delle cose incatena, e che l'incatenamento tramuta in scatenamento, in altri termini in violenza.<ref>Da ''Teoria della religione''.</ref>
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*Non si tratta di voler stupidamente sfuggire all'utile, ancor meno di negare la fatalità che dà sempre a esso l'ultima parola [ma si tratta di fare spazio alla] possibiliità di vedere apparire ''quel che seduce'', ciò che sfugge nell'istante dell'apparire alla necessità di rispondere all'utile.<ref>Da ''La réligion préhistorique'', in ''Œuvres complètes'', vol. XII, p. 513. Citato in F. C. Papparo, ''Per desiderio d'infinito'', introduzione a Georges Bataille, ''L'aldilà del serio e altri saggi'', Guida, 2000.</ref>
 
==[[Incipit]] di ''L'azzurro del cielo''==
==''Poesie''==
Sempre,In forseuna pertaverna ladei miabassifondi educazione solitarialondinesi, almenouno perstrano quantoscantinato possoincomparabilmente con la memoria regredire al tempo passatosordido, sonoDirty statoera morbosamente curioso del sessoubriaca.<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
*''Appoggio il mio [[pene|cazzo]] contro la tua guancia | la punta sfiora il tuo orecchio | lecca le mie borse lentamente | la tua lingua è dolce come lacqua || La tua lingua è cruda come una macellaia | è rossa come una coscia | la sua punta è un cucù che sbuca | il mio cazzo singhiozza di saliva.'' (da ''Appoggio il mio cazzo''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
*''Nelle mie calze viola il profumo di mela | il pantheon della bitta maestosa | un [[natiche|cul]] di cagna aperto | alla santità della via.'' (da ''La lisciva''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
*''Apro il cielo | come s'apre la gola | dei morenti | sono calmo | come un toro | che mugghia sotto la pioggia | Non sono un uomo | io muggisco | sono più idiota del fulmine | che scoppia a ridere | voglio fare un baccano | così grande | che non ci si sentirà più.'' (da ''Il mio canto''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
*''O [[morte]] io son quel cervo | che divorano i cani | La morte eiacula sangue.'' (da ''Il marciapiede di Danaide''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
 
==''Storia dellL'occhioerotismo''==
*Dell'[[erotismo]] si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.
===[[Incipit]]===
*La [[passione]] ci consacra alla sofferenza, giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile. (introduzione)
Sempre, forse per la mia educazione solitaria, almeno per quanto posso con la memoria regredire al tempo passato, sono stato morbosamente curioso del sesso.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
*La [[violenza]], che non è in se stessa crudele, lo diviene nella trasgressione specifica di chi l<nowiki>'</nowiki>''organizza''. La crudeltà è una delle forme della violenza organizzata.
 
===Citazioni===
*Sono nato da un padre [[sifilide|sifilitico]] (tabetico). Divenne cieco (lo era all'atto del mio concepimento) e quando avevo due o tre anni, a causa della stessa malattia, rimase paralizzato. (2005, p. 146)
*Alcune settimane dopo la crisi di follia di mio padre, mia madre, dopo una scena odiosa che le fece mia nonna in mia presenza, a sua volta perse la ragione. Attraversò un lungo periodo di malinconia. Le idee di dannazione che allora la dominavano mi irritavano ancor più, in quanto ero costretto a sorvegliarla in continuazione. Il suo delirio mi terrorizzava al punto che una notte tolsi dal caminetto due pesanti candelabri dallo zoccolo in marmo: avevo paura che mi ammazzasse nel sonno. Giunsi a picchiarla, persa la pazienza, torcendole le mani disperatamente, volevo costringerla a ragionare.</br>Mia madre un giorno spari, approfittando di un istante in cui mi ero distratto. L'abbiamo cercata a lungo; la trovò mio fratello, appena in tempo, impiccata in solaio. Comunque ritornò in vita.</br>Scomparve una seconda volta: dovetti cercarla senza fine lungo il [[ruscello]] in cui avrebbe potuto annegarsi. Attraversai di corsa terreni paludosi. Alla fine mi trovai davanti a lei, su un sentiero: era bagnata fino alla cintola e la sua gonna grondava l'acqua del ruscello. Era uscita da sola dall'acqua gelida del ruscello (si era in pieno inverno), che in quel punto era troppo poco profonda per annegarsi. (2005, p. 148)
 
==''La congiura sacra''==
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*La forza silenziosa e disperata di Kafka fu questo non voler contestare l'autorità che gli negava la possibilità di vivere, fu l'allontanarsi dall'errore comune che, di fronte all'autorità, implica il gioco della rivalità. Se colui che rifiutava la costrizione alla fine è vincitore, diviene a sua volta, per se stesso e per gli altri, simile a coloro che ha combattuto, a coloro che si incaricano di esercitare la costrizione. (p. 145)
*Insomma, [Kafka] volle essere infelice per appagarsi: il punto più segreto di questa infelicità era una gioia così intensa, che egli dice di morirne. (p. 146)
 
==''L'erotismo''==
*Dell'[[erotismo]] si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.
*La [[passione]] ci consacra alla sofferenza, giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile. (introduzione)
*La [[violenza]], che non è in se stessa crudele, lo diviene nella trasgressione specifica di chi l<nowiki>'</nowiki>''organizza''. La crudeltà è una delle forme della violenza organizzata.
 
==''Le lacrime di Eros''==
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*Spesso, in me, la soddisfazione di un desiderio si oppone all'interesse. Ma le cedo, perché essa è bruscamente diventata il mio fine ultimo!
*Un senso di [[decadenza]] ci deprime, se opponiamo allo scatenamento senza misura, all'assenza di paura, il calcolo.
 
==''Poesie''==
*''Appoggio il mio [[pene|cazzo]] contro la tua guancia | la punta sfiora il tuo orecchio | lecca le mie borse lentamente | la tua lingua è dolce come lacqua || La tua lingua è cruda come una macellaia | è rossa come una coscia | la sua punta è un cucù che sbuca | il mio cazzo singhiozza di saliva.'' (da ''Appoggio il mio cazzo''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
*''Nelle mie calze viola il profumo di mela | il pantheon della bitta maestosa | un [[natiche|cul]] di cagna aperto | alla santità della via.'' (da ''La lisciva''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
*''Apro il cielo | come s'apre la gola | dei morenti | sono calmo | come un toro | che mugghia sotto la pioggia | Non sono un uomo | io muggisco | sono più idiota del fulmine | che scoppia a ridere | voglio fare un baccano | così grande | che non ci si sentirà più.'' (da ''Il mio canto''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
*''O [[morte]] io son quel cervo | che divorano i cani | La morte eiacula sangue.'' (da ''Il marciapiede di Danaide''<ref>In ''Poesie erotiche'', Nautilus, Torino, 1990.</ref>)
 
==''Storia dell'occhio''==
===[[Incipit]]===
Sempre, forse per la mia educazione solitaria, almeno per quanto posso con la memoria regredire al tempo passato, sono stato morbosamente curioso del sesso.<ref name=incipit/>
 
===Citazioni===
*Sono nato da un padre [[sifilide|sifilitico]] (tabetico). Divenne cieco (lo era all'atto del mio concepimento) e quando avevo due o tre anni, a causa della stessa malattia, rimase paralizzato. (2005, p. 146)
*Alcune settimane dopo la crisi di follia di mio padre, mia madre, dopo una scena odiosa che le fece mia nonna in mia presenza, a sua volta perse la ragione. Attraversò un lungo periodo di malinconia. Le idee di dannazione che allora la dominavano mi irritavano ancor più, in quanto ero costretto a sorvegliarla in continuazione. Il suo delirio mi terrorizzava al punto che una notte tolsi dal caminetto due pesanti candelabri dallo zoccolo in marmo: avevo paura che mi ammazzasse nel sonno. Giunsi a picchiarla, persa la pazienza, torcendole le mani disperatamente, volevo costringerla a ragionare.</br>Mia madre un giorno spari, approfittando di un istante in cui mi ero distratto. L'abbiamo cercata a lungo; la trovò mio fratello, appena in tempo, impiccata in solaio. Comunque ritornò in vita.</br>Scomparve una seconda volta: dovetti cercarla senza fine lungo il [[ruscello]] in cui avrebbe potuto annegarsi. Attraversai di corsa terreni paludosi. Alla fine mi trovai davanti a lei, su un sentiero: era bagnata fino alla cintola e la sua gonna grondava l'acqua del ruscello. Era uscita da sola dall'acqua gelida del ruscello (si era in pieno inverno), che in quel punto era troppo poco profonda per annegarsi. (2005, p. 148)
 
==Citazioni su Georges Bataille==