Gino Gerola: differenze tra le versioni

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'''Gino Geròla''' (1923 – 2006), poeta, scrittore e insegnante italiano.
 
== Citazioni sudi Gino Gerola ==
*{{NDR|Su [[Marco Pola]]}} Eppure, Marco, che gioia leggere le tue pagine, le tue poesie. Per tua fortuna (anche nella vita, spero e mi auguro) con gli anni, sei diventato un saggio che capisce le cose a fondo, che non si fa troppe illusioni, eppure, appunto, si mette una specie di berretto a sonagli e si diverte e fa divertire. O meglio no: in questo verbo resta sempre l'idea di qualcosa di superficiale. Mentre in te non c'è niente che somiglia a questa roba. Hai conservato intatta la purezza di sentire, l'entusiasmo, l'amore per la natura, gli animali, le cose vive, che sono proprie di un ragazzo. Un saggio con l'anima di un ragazzo. Che manda al diavolo tutti i sublimi traguardi di certa conoscenza e continua a guardare il mondo, a goderlo nei suoi aspetti più vivi e vivificanti, ridendo, qualche volta bonariamente sghignazzando, delle tante pretese e finte tragedie dei saputi. C'è la sofferenza, certo, il male, il caos, ma c'è anche un cielo e una natura pieni di meraviglie. E allora perché chiudersi nel pozzo a disperarsi e non mettersi su un'altura, invece, o anche a una finestra e di lì, saper cogliere quanto di generoso, di vivo, di bello sa offrire una giornata? Come sempre, insomma, la tua poesia diventa una gioia nella lettura e, al tempo stesso, una lezione di vita, di equilibrio, di libera, spensierata saggezza. Grazie. Anche perché non mi succede spesso, neanche coi così detti grandi, troppo compresi e sicuri della loro grandezza, per avere le briosità rinfrescanti delle tue pagine.<ref>Da ''Lettera a Marco Pola'', Firenze, 11 marzo 1985; in ''Poesia dialettale e poesia in lingua del Novecento <small>Intorno all'opera di Marco Pola</small>, a cura di Anna Dolfi, All'Insegna del Pesce d'oro, Milano, 1994, pp. 198-199. ISBN 88-444-1270-5</ref>
 
==Citazioni su Gino Gerola==
*La poesia di Gino Geròla si svolge secondo le esperienze e le situazioni del tempo, ma non cede mai ad avventure di forme: il fondamento è costituito dall'alta meditazione della parola sui paesaggi, quelli così profondamente concretati nel suo Trentino di valli, monti, colline, venti, brevi e impervi paesi, avare coltivazioni e vaste selve, rocciose cascine, tenace e affaticato lavoro, lucido, senza disperazione, eroico, come una suprema sapienza e verità della condizione dell'uomo. L'endecasillabo e il settenario sono la struttura specifica di tutte le sue raccolte poetiche, e soltanto forse ''Telegiornale'' e ''Notizie di cronaca'' comportano qualche ampliamento metrico per esprimere più affannosamente il giudizio degli errori e dei mali della storia che coinvolgono il poeta, indotto allora a reagire con la partecipazione dolorosa di un tempo che, sì, si è mutato, ma moltiplicando le indifferenze, le violenze, gli orrori. La valle di Geròla, e tutto il suo paesaggio ripercorso, ridescritto e contemplato, sono, insieme, l'esperienza della vita e del cuore e l'emblema della condizione umana. ([[Giorgio Bàrberi Squarotti]])