Ernst Jünger: differenze tra le versioni

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*Le [[massa|masse]] scontente sono simili a zeri, che certo possono diventare temibili, appena una unità dia loro di nuovo un significato. (da ''Nota di diario del 19 giugno 1943, Parigi'', p. 277)
*Ugualmente la gioventù tedesca ha tradito i suoi istinti. Così erano i giovani: «forti come l'acciaio Krupp, resistenti come cuoio, veloci come levrieri»; così erano i giovani che Kniébolo<ref name=niebla/>a ragione arringava come il seguito adatto a lui: cioè la stirpe in caso di bisogno si sarebbe potuta produrre anche nella siderurgia e nelle concerie con l'aiuto dello sperma animale. Così si doveva per forza giungere all'americanizzazione, ma senza il loro «valore planetario», alla soluzione ametafisica, a una esecuzione puramente tecnica della «mobilitazione totale».(da ''Nota di diario del 22 giugno 1943, Parigi'', p. 278)
*{{NDR|In ''Brave New World'' di [[Aldous Huxley|Huxley]]}} Significativo mi è sembrato quanto segue: un gruppo di cinque alti [[grattacielo|grattacieli]] risplende nella notte, lontano, come una mano ha levato le sue dita in lode al Signore. Ma questo nessuno degli atei civilizzati che li abitano lo sa; lo sa soltanto un selvaggio. smarritosi in questa terra dalla sua foresta vergine. (da ''Nota di diario del 29 luglio 1943, Parigi'', p. 300)
*Il ritmo della [[macchina]] è febbrile, ma le manca la periodicità. Le sue vibrazioni sono innumerevoli, ma senza alcuna distinzione tra loro. La macchina è un simbolo; ciò che in essa c'è di economico è pura illusione ottica, essa è una specie di macinapreghiere. (da ''Nota di diario del 4 settembre 1943, Parigi'', p. 323)
*Il massimo sforzo dell'[[arte]] occidentale potrebbe essere così interpretato; che esso tenta di creare questo testamento<ref>Un terzo testamento, successivo all'Antico e al Nuovo, dopo la Resurrezione, che emani dell'apoteosi. {{cfr}} ''Irradiazioni'', p. 328.</ref>: ciò appare chiaro attraverso le sue grandi opere. Ma si potrebbe anche dire, che ognuno di noi è autore del terzo testamento; il manoscritto è la vita, e da esso si crea la più alta realtà del testo nell'invisibile, nella spazio al di là della morte. (da ''Nota di diario del 9 settembre 1943, Parigi'', p. 328)
*Il [[cinema]], la [[radio]], il mondo della [[macchina]] nel suo complesso, deve forse servire a una migliore conoscenza di noi stessi, alla consapevolezza di quello che «non» siamo. (da ''Nota di diario del 15 settembre 1943, Parigi'', p. 335)